“A breve l’inizio dei lavori. Il presidente della provincia Nicola Gatta aveva tenuto molto a rassicurare gli animi sui lavori ai laboratori dell’Istituto Lecce di Manfredonia che sarebbero dovuti incominciare entro il 14 marzo – scrivono in una nota gli studenti -. Pur consapevoli che alle promesse di una certa politica è meglio non credere mai, avevamo deciso di dare del tempo e di verificare le scadenze. Oggi però ci ritroviamo nella stessa situazione: i lavori promessi non sono iniziati, nessuno ci dà, garanzie che vengano davvero effettuati. Questo significa che molti di noi finiranno gli studi senza aver visto una sala cucina degna di questo nome, senza aver fatto pratica e senza aver portato realmente a termine il percorso di studi.
Non possiamo che essere preoccupati – continuano i ragazzi -. Se non verranno rese pubbliche le carte che dimostrano l’effettivo inizio dei lavori, garantiamo che lo sciopero proseguirà più forte di prima. Vogliamo sapere quando cominceranno i lavori e vogliamo degli impegni sulla data di consegna del nuovo laboratorio di cucina. Siamo stanchi, ormai non ci fidiamo più delle promesse, vogliamo i fatti, vogliamo l’inizio dei lavori”.
Alla ricerca di una verità. “Il presidente deve darci certezze e deve rispondere alle nostre richieste, è compito della sua carica istituzionale. Ci dimostri, una volta tanto, che le istituzioni non solo soltanto lo sbiadito fantasma di uno stato completamente assente – scrivono -. Invitiamo il sindaco Angelo Riccardi ad interessarsi al nostro caso, perché si tratta di un problema che riguarda tutta la comunità. Ci incontri ed ascolti le nostre richieste, lavori con noi ad una soluzione efficace. Si faccia portatore delle nostre istanze, se vuole dimostrare che la politica cittadina, tra una insulsa polemica e l’altra, si interessa ancora dei problemi reali della città. Se le cose resteranno così, se il futuro della nostra formazione professionale continuerà ad essere sottovalutato proseguiremo con la lotta. Riprenderemo lo sciopero con ancora più decisione e fermezza. Per il diritto allo studio, per il nostro futuro, per la nostra scuola continueremo a lottare”.