“Abbiamo bisogno della città bella che voi rappresentate”. Parte dal basso la proposta politica per Foggia del candidato sindaco civico Giuseppe Pertosa, eletto 5 anni fa in consiglio comunale tra le fila di Forza Italia con Franco Landella, ma poi subito collocatosi all’opposizione.
Due liste civiche di appoggio, con candidati tutti della società civile, alcuni dei quali, come Fabio Filograsso già visto nel civismo di Luigi Miranda che fu.
Tra i candidati anche l’amatissimo e storico docente di educazione fisica del Liceo Lanza Andrea Bozza. È dal mondo dello sport e delle professioni che attinge Pertosa, fisico d’atleta e gran temperamento.
Con lui al quartier generale inaugurato in Viale Michelangelo anche tanti amici dei tempi del militare nel 32esimo stormo di Amendola.
“Sapere che siete qui dopo tanti anni vuol dire che ho lasciato un bel ricordo. Mi avete spinto voi a candidarmi, ho compreso che c’era bisogno di rinnovare e ringiovanire la classe politica di questa città. Sono un decisionista ma credo molto nella squadra. Posso vantarmi di avere una squadra di altissimo livello. Vogliamo una città migliore, finalmente vitale, a misura di uomo, donna e di bambino, anziano, sportivo e professionista”, ha detto in esordio il candidato sindaco, salutando lo zio Frisoli, che lo ha avviato alla politica.
“Ti piace Foggia? Ho chiesto a mia figlia. La sua risposta mi ha lasciato di stucco. Foggia è la città più bella del mondo, però dovrebbe essere più pulita, dovrebbe esserci un po’ più di ordine, mi ha risposto. Ecco, non possiamo rubare i sogni ai nostri figli, al tempo stesso vi invito a vedere la quotidianità con gli occhi dei bambini. Cercherò di fare del mio meglio: abbiamo attinto dal meglio della società civile. La politica deve rappresentare il meglio della società. Il Comune è un grande erogatore di servizi, serve quello che ha detto il procuratore Vaccaro, la videosorveglianza ovunque, incentivando anche i privati ad installare le telecamere”.
Dalla Fiera, antico volano e oggi destinata ad “inesorabile declino”alle periferie, da far “rivivere con gli eventi culturali”.
Il programma, ha detto Pertosa, sarà snocciolato nelle settimane di campagna elettorale.
“La famiglia è il fulcro del nostro programma. Puntiamo ad una osmosi generazionale. Candidarsi a sindaco è scelta quasi temeraria, ma quando mi prefiggo un obiettivo, lo porto a termine, ma ho bisogno di tutti quanti voi. Abbiamo un disperato bisogno di voi e della vostra voglia di cambiare le cose, c’è gente che ci sta mettendo la faccia e non è facile. È il momento storico ideale, voi avete il potere di decidere il vostro futuro”, ha concluso attorniato dai suoi candidati consiglieri. 64 non ci sono ancora tutti ma sono già un piccolo esercito.