Comincia a scricchiolare l’egemonia della famiglia Silvestri sull’area portuale di Mattinata. Dopo i sequestri degli ultimi mesi, ora nel mirino dello Stato c’è anche il faro, altra struttura controllata dal clan come più volte riportato da l’Immediato.
Attraverso un’ordinanza del 6 marzo scorso (dirigente comunale Giuliana Maria Galantino), è giunta per Felice Silvestri la “diffida a demolire non rinnovabile per opere edilizie abusive realizzate su suolo di proprietà del Comune di Mattinata, foglio 19, particella 119”.
“In particolare – si legge sul documento -, dovrà essere demolito un chiosco bar in aderenza alla parete Ovest del Faro, una struttura a legna in muratura e una in muratura con copertura tetto in materiale coibente, entrambe sul lato Nord, un locale in muratura composto da 2 WC in aderenza alla parete Est, un piccolo manufatto in muratura ad uso “pollaio” sul lato Est del Faro, un locale in muratura, completo di infissi alle finestre e alle porte sul lato Ovest e un immobile ammobiliato di circa 60 mq diviso in 3 vani più WC, un tempo adibito a faro, ormai in disuso”.
Tutte opere ricadenti in aree sottoposte a vincoli paesaggistici, in zona 2 del Parco del Gargano e ad elevata pericolosità geomorfologica.
Silvestri è chiamato a provvedere, a sua cura e spese, alla rimozione, demolizione e restituzione in pristino delle opere abusive eseguite in assenza delle necessarie autorizzazioni e senza il consenso dell’ente proprietario, entro e non oltre il termine di 90 giorni.
Dal giorno dello scioglimento per mafia del Comune di Mattinata ad oggi, si stanno moltiplicando le interdittive antimafia e le retate da parte delle forze dell’ordine, come raccontato a più riprese da l’Immediato. Ma il lavoro della Prefettura di Foggia guidata da Massimo Mariani (foto in alto) e degli inquirenti è tutt’altro che finito.
Risulta ancora occupato e ad uso esclusivo dei Silvestri, il lido “San Felice” (nei pressi di Caratino) riconducibile a Matteo Silvestri, fratello del boss Leonardo, ed intestato al figlio Felice. L’area, in passato, fu oggetto di sequestro in quanto il lido occupava interamente la spiaggia libera. In quell’occasione Silvestri fu deferito anche per furto di energia elettrica.
Per non dimenticare la casa abusiva di Francesco Silvestri, detto “Cinquemila”, in parte demolita ma che tuttora permane sul piazzale portuale e, soprattutto, su una zona archeologica, nonostante sia stata revocata da parte del Comune di Mattinata qualsiasi concessione al riguardo nei confronti di chicchessia.