Continua alacremente il lavoro della “Squadra Stato” per riportare legalità a Mattinata, comune sciolto per mafia nel marzo 2018. Ultimamente nel mirino delle forze dell’ordine le attività riconducibili al clan Silvestri. Nelle scorse settimane sono state sgomberate alcune aree demaniali gestite da membri della famiglia mattinatese e sono stati apposti i sigilli al noto locale “La Veranda”. Pugno duro dello Stato anche in questo inizio 2019 con il sequestro effettuato dalla Polizia Locale nei confronti del 31enne Felice Silvestri, reo di non aver ottemperato allo sgombero di aree e locali nei pressi del porto.
Dal giorno dello scioglimento ad oggi si stanno moltiplicando le interdittive antimafia e le retate da parte delle forze dell’ordine, come raccontato a più riprese da l’Immediato. Ma il lavoro di Prefettura di Foggia e inquirenti è tutt’altro che finito.
Risulta ancora occupato e ad uso esclusivo dei Silvestri, il faro presente sul porto. Stesso discorso per il lido “San Felice” (nei pressi di Caratino) riconducibile a Matteo Silvestri, fratello del boss Leonardo, ed intestato al figlio Felice, quest’ultimo in passato alle prese con gravi guai giudiziari per occupazione abusiva. L’area, infatti, fu oggetto di sequestro in quanto il lido occupava interamente la spiaggia libera. In quell’occasione Silvestri fu deferito anche per furto di energia elettrica.
Per non dimenticare la casa abusiva di Francesco Silvestri, detto “Cinquemila”, in parte demolita ma che tuttora permane sul piazzale portuale e, soprattutto, su una zona archeologica, nonostante sia stata revocata da parte del Comune di Mattinata qualsiasi concessione al riguardo nei confronti di chicchessia.
Sono molte le istanze dei cittadini e soprattutto degli operatori turistici onesti che nutrono nella nuova gestione della Prefettura di Foggia e delle Forze di Polizia, un riscatto per una terra per troppi anni martoriata dalla criminalità organizzata e dai padrini politici che hanno, con violenza e corruzione, impedito che un territorio così incantevole, come quello del Gargano, potesse esprimere appieno le proprie libere potenzialità.
Dunque ancora molto resta da fare e la fiducia incomincia a nascere non più nelle solite associazioni ma in diversi, molti cittadini.