È stato trasferito nel carcere di Foggia Gioacchino Capocefalo detto Gioacchino il vecchio, l’uomo ritenuto “mente criminale” banda che assaltò un caveau di Chiasso in Svizzera sul finire di febbraio 2018. Ora c’è attesa per la decisione dei giudici della Corte d’appello di Bari competenti a valutare la richiesta di estradizione in Svizzera avanzata dalla magistratura elvetica. Capocefalo – ha fatto sapere il legale – non si opporrà alla richiesta di estradizione, in quanto ha tutto l’interesse a farsi processare e definire in tempi rapidi la vicenda. Quando “il vecchio” si è costituito, le forze dell’ordine hanno dovuto verificare con attenzione i documenti d’identità per distinguerlo dal 45enne cugino omonimo, Gioacchino “il giovane”, ancora latitante.
Furono 18 gli arresti (cui sono seguite anche le prime condanne sia in Svizzera sia in Italia) eseguiti nell’arco di 12 mesi (operazione Ocean’s Twelve) sull’asse Chiasso-Abbiategrasso-Cerignola: 10 in flagranza il giorno del furto sventato nel caveau; altri 8 in esecuzione di provvedimenti restrittivi spiccati dalla magistratura elvetica nel giugno scorso. L’accusa sostiene che una banda composta da cerignolani e foggiani (tra cui anche un presunto affiliato alla “Società foggiana”) progettò un furto nel caveau della “Loomis”, società di trasporto valori e preziosi, puntando ad un bottino milionario. Piano andato a monte perché i carabinieri della compagnia di Cerignola, nell’ambito di un’indagine inizialmente coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, intercettarono alcuni sospettati, e così vennero a conoscenza del piano.
Cinque cerignolani furono arrestati in flagranza dalla Polizia elvetica (e condannati a pene oscillanti da 2 anni e 6 mesi a 3 anni e mezzo). Altri 5 sospettati – tre cerignolani e due foggiani – scapparono in auto, rifugiandosi in una struttura di Abbiategrasso vicino Milano dove furono arrestati poche ore dopo all’alba del 26 febbraio dai carabinieri: 2 hanno patteggiato davanti al gup di Pavia, altri 3 sono ancora in attesa di giudizio.
Il prosieguo delle indagini sfociò nel blitz del 4 giugno 2018 con l’emissione da parte della magistratura svizzera di 8 mandati di cattura nei confronti di 7 cerignolani e un uomo di Bisceglie: i carabinieri di Cerignola eseguirono 6 degli 8 provvedimenti, in quanto due sospettati – entrambi cerignolani – sfuggirono alla cattura. Uno dei due latitanti era proprio Gioacchino Capocefalo.