La Polizia di Stato di Foggia – sezione reati contro la persona e minori – ha notificato il divieto di avvicinamento alla moglie ad un foggiano di 56 anni. Le indagini portate avanti dagli investigatori, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia hanno consentito l’emissione della misura cautelare.
Secondo la ricostruzione, gli episodi di persecuzione sarebbero iniziati nel marzo 2017, a causa dell’incapacità dell’uomo di rassegnarsi alla fine della relazione affettiva e si sarebbero protratti fino al gennaio scorso. In tutto questo tempo, la donna ha subito condotte ingiuriose, minacciose e persecutorie. In particolare, in una circostanza l’uomo costringeva la donna a barricarsi in casa, perché il marito si era presentato armato di un’ascia. Un’altra volta, invece, l’avrebbe bloccata contro il muro per strapparle il cellulare. Mentre in un’altro episodio l’aveva minacciata di “scannarla” colpendo con calci e pugni la porta finestra spaccando il vetro.
Tutti questi eventi, inducevano la vittima a vivere uno stato di paura tale che la stessa, si vedeva costretta a mutare le proprie abitudini di vita. Infatti la vittima viveva chiusa in casa e usciva solo se accompagnata da qualcuno. L’uomo in ottemperanza al divieto, non dovrà avvicinarsi alla donna, mantenendo una distanza di almeno 100 metri e non dovrà più comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo.