
Dopo un anno e mezzo dall’acquisizione del Don Uva da parte di Universo Salute, i sindacati si fanno sentire con una serie di proposte. “Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo lavorato affinché il Don Uva con il gruppo Universo Salute fosse una realtà concreta sulla scena regionale, adesso dopo aver dimostrato la propria capacità professionale i lavoratori battono cassa chiedendo, attraverso il sindacato Usppi, un tavolo di concertazione affinché si aprono prospettive di beneficio per il personale tutto che in questo anno e mezzo ha dimostrato professionalità e dedizione alle opere di Don Pasquale Uva ed a Universo Salute”.
L’Usppi, fa sapere il segretario Massimiliano Di Fonso, “fin da subito ha supportato il gruppo facente capo a Polo Telesforo e Michele D’Alba affinché acquisisse il Don Uva, ed oggi dopo un anno e mezzo di silenzio, chiede che parte degli utili vengano attraverso alcuni strumenti ripartiti al personale delle tre sedi di Foggia in primis, Bisceglie e Potenza”.
“Il personale – continua – dopo i sacrifici deve essere premiato. Abbiamo proposte serie, non sterili richieste di clientela sindacale ed infatti chiediamo ad Universo Salute di incontrarsi con tutte le organizzazioni sindacali per discutere tutti insieme sul pacchetto di proposte. Nell’ambito del welfare aziendale pensiamo di dare la possibilità al lavoratore che ha contribuito al raggiungimento di importanti obbiettivi la possibilità di usufruire di determinati riconoscimenti, dall’asilo nido al viaggio vacanza per rilassarsi dalle fatiche aziendali. Per il ricambio generazionale, bisognerà permettere a tutti i dipendenti di aver contribuito al rilancio dell’ente di poter attraverso la propria scelta cedere ad un parente in possesso di una qualifica professionale utile all’ente di poter sostituire lo stesso in un percorso professionale all’interno dell’ente. Quanto alla formazione, servirà mettere i dipendenti nelle condizioni di essere al passo con l’efficienze sanitarie e con la capacità di acquisire tecniche all’avanguardia nell’assistenza del paziente. Sulla qualità assistenziale, l’ospedale dovrà essere ‘ a misura di bambino’. Queste – concludono – sono i principi che dovrebbero essere accolti dalla proprietà per affrontare nel miglior modo possibile la sfida dei prossimi anni”.