L’Istituto superiore Pavoncelli di Cerignola entra ufficialmente a far parte della Rete delle Masserie didattiche della Regione Puglia, come impresa che svolge attività educativa e divulgativa, attraverso la valorizzazione delle risorse agricole e agroalimentari. Il Pavoncelli, con indirizzi alberghiero e agrario, è il primo istituto scolastico riconosciuto dalla Legge Regionale n.2 del 26 febbraio 2008 che istituisce e regolamenta il circuito delle Masserie didattiche pugliesi.
“L’Istituto cerignolano – sottolinea l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Leonardo di Gioia – è un esempio virtuoso ove la didattica ordinaria interseca la formula vincente della formazione sul campo, intercettando temi importanti come l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione, la valorizzazione del territorio e la promozione storico-culturale. Si tratta di una realtà scolastica che siamo certi farà da traino a tanti altri istituti pugliesi offrendo valore aggiunto all’insegnamento dei ragazzi ma anche al nostro territorio rurale. L’Istituto propone, difatti, percorsi esperienziali, laboratori didattici legati alla produzione, trasformazione, commercializzazioni di prodotti agricoli tipici del territorio e un museo dedicato alla meccanizzazione agricola. Il mio ringraziamento per quanto svolto fino ad oggi e l’augurio di buon lavoro vanno al preside Pio Mirra“.
“Le Masserie didattiche – prosegue di Gioia – non solo sono baluardi della storia e delle pratiche agricole tradizionali, che la Regione Puglia ha inteso tutelare e valorizzare con una legge ad hoc, ma sono anche luoghi formativi e di attuazione della multifunzionalità in agricoltura, ove vengono diversificate le attività economiche attraverso le risorse rurali. E una scuola, in questa direzione, è luogo privilegiato di diffusione di conoscenze, competenze e rappresentazione delle numerose opportunità che l’agricoltura offre alle future generazioni”.
L’I.I.S.S. Pavoncelli, come Masseria didattica, propone percorsi didattici legati ai cicli delle produzioni di colture quali grano, olive, uva, ortaggi e frutta; percorsi di trasformazione dall’uva al vino, con imbottigliamento e commercializzazione delle 32 cultivar finalizzate alla sperimentazione. E, ancora, il percorso dall’oliva all’olio con la storica varietà ‘La Bella di Cerignola’; il percorso delle serre per sementario, piante ornamentali e dell’orto con trasformazione del pomodoro in succo e in passata, delle verdure trasformate in piatti tipici e delle serre; laboratori di preparazione delle pietanze tipiche pugliesi; percorsi di energia alternativa da pannelli fotovoltaici. Un museo della meccanica agraria e la vecchia cantina del 1890 offre la possibilità di conoscere strumenti e attrezzature di produzione di ieri e di oggi. E, per finire, anche le visite agli orti urbani assegnati ad associazioni, scuole o privati.