In 6 per la poltrona di sindaco di Foggia. Centrodestra, attesi 10mila elettori alle Primarie. Cavaliere guida il centrosinistra extralarge

La stima delle forze in campo in vista della tornata elettorale. Non meno di 5mila consensi sono stimati per Landella, chiamato a vincere la sfida per essere riconfermato

Si riunirà nelle prossime ore il tavolo delle Primarie del centrodestra a Foggia per decidere gli ultimi dettagli della partecipazione, che decreterà chi tra Luigi Miranda per la Lega, il sindaco uscente azzurro Franco Landella, il meloniano Giuseppe Mainiero e il centrista Leo Iaccarino sarà il candidato sindaco dello schieramento che a livello nazionale ha ormai per leader Matteo Salvini. Il codice etico impone ai candidati di non denigrarsi, Landella, come si sa, ha imposto la sua “norma”, ma ad oggi nessuno dei quarantenni in campo ha avviato una fase costruens del messaggio e dei programmi da declinare in alternativa all’attuale esecutivo. È più facile sottolineare le cose che non vanno, con spirito destruens.

5 anni fa per le Primarie del centrosinistra che videro vittorioso il capogruppo Pd Augusto Marasco andarono a votare più di 9mila persone. Per il centrodestra, benché si tratti di partiti non abituati a questo tipo di agone politico, si attendono cifre simili, secondo i maggiorenti. C’è chi ipotizza che saranno impegnati almeno 10mila cittadini.

La location dei gazebo potrebbe pertanto essere l’Ente Fiera, sebbene qualcuno preferisca sezionare il voto in 3 diverse sedi elettorali. Non meno di 5mila consensi sono stimati per il sindaco Franco Landella chiamato a vincere la sfida per essere riconfermato.

“L’organizzazione non è facile, dovremmo chiamare Mariano Rauseo”, scherza qualcuno, riferendosi all’ex segretario cittadino del Pd esperto di Primarie alla Palestra Taralli.

LE FORZE IN CAMPO

In tanti cominciano a sgranare il pallottoliere. E a stimare le varie forze in campo. Un esercizio di stile in questi giorni riguarda i consiglieri eletti e i vari cambi di casacca, oltre che i tre defenestrati (Mimmo Verile, Gianni de Rosa e la dirigente scolastica Gabriella Grilli) che insieme valgono 2300 voti circa. Tutti e tre potrebbero mobilitare, se volessero impegnarsi, uomini e donne in funzione anti Landella.

Tutti gli attuali consiglieri della Lega, a cominciare da Paolo La Torre (575 voti nel 2014) e Raimondo Ursitti, erano stati eletti o con Forza Italia o con la lista civica di Franco Landella DestinAzione ComuneJoseph Splendido con i suoi 537 consensi è oggi leghista, lo stesso dicasi di Antonio Vigiano che ottenne 430 preferenze nel 2014; Pasquale Cataneo con le sue 516 preferenze è passato da DestinAzione Comune al Movimento Schittulli, passando per Forza Italia ed ora in Puglia Popolare. Giuseppe Pertosa con i suoi 412 consensi potrebbe non dare alcun contributo alle Primarie.

Il sindaco può contare di certo sull’assessore all’Ambiente e collega Asl Francesco Morese, campione di consensi con 767 voti nel 2014, sull’assessore Antonio Bove che collezionò 309 voti  e su Sergio Cangelli, che sta lavorando negli ambienti sportivi. Con lui anche Consalvo Di Pasqua e molti altri nelle varie partecipate, nei CdA e nella governance allargata. All’Ataf, a detta di qualche dipendente, Landella potrebbe avere almeno 20 lavoratori dalla sua, nonostante i problemi e i malumori per gli stipendi e gli scatti di anzianità e gli adeguamenti inflattivi mancati. Fara votare per lui anche la ex consigliera del CdA Ataf Carmela Catalano, ex pupilla di Luigi Miranda e ora in forza al CdA di Am Service.

Saverio Cassitti, col grande consenso tra i foggiani delle case popolari, dovrebbe apportare il suo contributo alle Primarie. “Se ciascuno di noi riesce a mobilitare almeno 200 persone a testa è già un successo”, osserva un politico di lungo corso che non vuole stressare troppo la macchina in vista delle elezioni vere.

GLI ANTI LANDELLA

Miranda avrà dalla sua il popolo leghista, pur con qualche eccezione e poi la larga base, che lo sta supportando a cominciare dalla community di Manifesto per Foggia coordinata dal cooperativista edile Sario Masi. È stimato intorno ai 5mila voti, laddove invece Giuseppe Mainiero punta tutto a sollecitare il voto d’opinione con la manifestazione del prossimo 27 gennaio in Via Isonzo, nel vecchio salotto buono della città.

Non è escluso che il capogruppo dei Fratelli d’Italia col suo movimento Foggia in Testa possa reclutare anche tutti i delusi di Franco Landella, in modo così da misurarsi e accrescere il suo valore al tavolo della coalizione.

Gioco questa partita per vincerla, voglio essere protagonista, non farò compagna elettorale solo per partecipare”, osserva Leo Iaccarino a l’Immediato. “So quello che devo fare, è una partita a tre tra me, il sindaco e Miranda. Sono convinto di poterli battere. Queste Primarie sono un’altra storia rispetto a quelle del centrosinistra, verranno a votare ancora più persone”.

NEGLI ALTRI SCHIERAMENTI

Il centrodestra ha monopolizzato da mesi la discussione. Si attende ancora la certificazione della lista per il M5S, il candidato sindaco in pectore, l’ingegner Giovanni Quarato ha cominciato a farsi vedere in giro all’isola pedonale, in compagnia degli attivisti più fidati. Tutte le sere ascolta i suggerimenti della base all’ex Singer, per redigere dal basso il programma.

Nel centrosinistra extralarge di Michele Emiliano, invece, è questo forse l’ultimo weekend di decisioni. L’ingegner Pippo Cavaliere, presidente della Fondazione Antiusura Buon Samaritano, indicato da Leo Di Gioia e condiviso anche da altri civismi assortiti e pezzi di centrodestra smarriti come Azzurro Popolare, ha calamitato attorno a sé molti consensi nei giorni scorsi. Tanti, sui social e non solo, lo incitano ad accettare e a scendere in campo. Lo stesso Governatore della Regione Puglia parrebbe essere più che d’accordo sul suo nome. Nei giorni scorsi qualche piddino di peso si è affacciato al suo studio ingegneristico per dare il proprio assenso, come riferiscono fonti dem. L’ex deputata Colomba Mongiello, che pure poteva essere della partita per la candidatura a sindaca, sa, dicono i piddini, che per vincere non basta una opzione di bandiera in un momento storico, in cui il Pd è in difficoltà oggettiva.

Una domanda aleggia tra i maggiorenti dello schieramento antisalviniano ed europeista: se Franco Landella dovesse perdere le Primarie e rompesse il patto di coalizione, il centrosinistra extralarge lo accoglierebbe nelle sue fila in vista delle regionali 2020 garantendogli una posizione di sottogoverno?

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