In una famosa foto palermitana di Letizia Battaglia, la veglia funebre avviene nell’androne del palazzo, nel centro storico della città, perché l’appartamento della famiglia del deceduto era troppo piccolo e povero.
Il preciso rituale della camera ardente vuole ancora in molti paesi del Sud che gli uomini, dopo aver visitato la salma, sistemata nella stanza appositamente preparata e liberata dagli specchi, si riuniscano in un altro luogo, mentre le donne restano accanto al defunto in una veglia scandita dalla preghiera, dal silenzio e, alle volte, da un lamento tradizionale.
Tutti questi momenti, dal raccoglimento, alle condoglianze fino al “consolo”, ad Orta Nova saranno gestiti dai due fratelli della Ditta Cannone, che ha deciso di portare nel paese dei 5 Reali Siti e per la prima volta in provincia di Foggia, la “Funeral Home” – proprio come quelle dei film americani.
Cos’è una funeral home? Ebbene, invece di allestire la camera ardente nella morgue dell’ospedale o nella abitazione del defunto, che può essere piccola o poco dignitosa o davvero inadeguata per ricevere visite, i Cannone offrono la possibilità di trasferire la salma in un luogo dedicato alla veglia, per accogliere al meglio, con delicatezza e decoro, parenti e amici per l’ultimo saluto. Gli ambienti della funeral home ortese sono molto ricercati. La camera ardente ha un grande gusto e comunica eleganza, pace e silenzio. Marmi, sedie trasparenti di un noto marchio di design, pareti bianche, led azzurrini riposanti, un ambiente antistante con divani e tv per chi non vuole vegliare sul morto e nessun orpello barocco o simbolo religioso. La famiglia può scegliere di portare nella sua veglia i simboli e il culto che desidera.
La casa funeraria, realizzata poco fuori la città in Via Ordona ex Pin Nic dall’architetta ortese Angela Frino e dall’ingegner Gaetano Festa, vuole svecchiare lo stile provinciale e paesano dei funerali e sarà presentata alla comunità domenica sera 20 gennaio alle 19.30.
Una home e non una house, per richiamare l’intimità, la relazione familiare, il nido dei congiunti.
“Lo stile ci rappresenta molto, volevamo dare un servizio diverso, anche per funerali laici. Per noi è stata una bella sfida, una svolta. Tanti pensano alla funeral home come ad un box messo a disposizione dall’agenzia funebre, noi abbiamo voluto fare qualcosa di completamente nuovo, molto white per differenziarci”, osserva Valentina a l’Immediato, una tra le poche donne ad occuparsi di un segmento, “molto losco”, come rileva con rammarico, e quasi esclusivamente dominato dagli uomini.
“Al Nord ci sono moltissime funeral home, un rito tutto americano, ma molto utile anche da noi. Noi vogliamo distinguerci per il modo di approccio, per la delicatezza. Ci scelgono per il nome. Mi piacerebbe che nessuno si sentisse escluso da questa possibilità. La funeral home dà molta dignità a tutto il funerale”.