
Presente in tutti i Comuni della provincia di Foggia, Confcooperative conta 327 cooperative iscritte in Capitanata. Quest’oggi il presidente Giorgio Mercuri insieme ai dirigenti Carla Calabrese, Mario De Angelis, Sario Masi, Antonio Gargano e il direttore Matteo Cuttano (nella foto in alto, De Angelis, Mercuri e Calabrese) ha tracciato il consueto bilancio di fine anno dell’organizzazione cooperativistica. Nel 2018 Confcooperative ha portato avanti diversi obiettivi. I più importanti riguardano i DurumDays, la 19esima edizione del convegno regionale sul Nero di Troia, il premio nazionale dell’agrifood del Parlamento italiano Ager Mea assegnato a Farris e al Consorzio doc Tavoliere delle Puglie, la partecipazione a Vivite, l’accordo con l’Università di Foggia per sviluppare corsi d’orientamento e formazione e la partnership per la realizzazione del roadoshow di Ice.

Sono stati ricordati poi l’impegno per il Dream Daunia della Cooperativa Emmaus, il progetto Ali per il Futuro del Consorzio Icaro e la nascita del primo centro Alzheimer a Lucera della coop Keres. Numerosi i progetti del Consorzio di cooperative forestali Confat per l’idea di Impresa Verde, grazie alla forestazione e ad una sempre più attenta programmazione di interventi sui Monti Dauni e nel Parco del Gargano.
Almeno tre i motivi di polemica politica da parte del presidente. Anzitutto la questione del caporalato con le morti dei braccianti dello scorso agosto. “I rappresentanti del Governo hanno fatto passerelle. Abbiamo ancora tanti ghetti, gente non regolare. Come mondo della cooperazione riteniamo che non si può far diventare importante per qualche giorno qualche organizzazione. I nostri agricoltori hanno bisogno di manodopera ma abbiamo bisogno che le istituzioni si attivino”.
È passata la legge sull’amministratore unico, un contrasto alle false cooperative, ora serve costituire un CdA. Una norma che ha falcidiato le false coop, diminuite del -40%.
Carla Calabrese sta seguendo personalmente il tema della perdita di posti di lavoro nel terzo settore, la cui attuazione del codice stenta ad arrivare. Ma è sul Psr che il presidente ha i dubbi maggiori. Il 2019 non può trascorrere come il 2018.
“È chiaro che chi presenta un progetto non lo presenta per avere il contributo ma per una necessità di investimento nella propria azienda. Quelle aziende però hanno già avviato il loro investimento fin dove arrivava la parte delle banche, sono a metà della loro operatività. Col rischio che se non arrivano i fondi del Psr, ci si ritrovi indebitati e senza redditività e innovazione. Più tardi arriva più tardi le aziende potranno innovarsi. Se anche nel 2019 non si concretizzerà nulla significherà perdere le risorse. Ci auguriamo che ci sia una svolta si arrivi ad una graduatoria, altrimenti tante aziende porteranno i loro libri contabili in tribunale”, ha detto Mercuri.
Il 2018 c’è stato il rinnovo per il settore pesca con un incarico di prestigio e come ha rilevato De Angelis sono stati presentati due progetti sulla forestazione. Uno sul Parco del Gargano con l’innovazione per la filiera bosco legno e la collaborazione con Unifg e Cnr. I boschi pugliesi sono passati dai 5 milioni di ettari di qualche anno agli 11 milioni di ettari odierni. Si sta lavorando ad una nuova legge forestale nazionale.
“Serve un ritorno alla legalità. Manca una visione di insieme di sviluppo della Capitanata con una capacità di guardare ai processi in maniera unitaria. Anche col CIS ognuno sta portando avanti proposte alla spicciolata, come con la lista della spesa, un errore già commesso, che è stato commesso ancora col premier Conte”, è stato il commento dell’imprenditore forestale.

È operativo anche il settore edilizio Federabitazione con 14 coop, coordinate da Sario Masi di Habitat. “Abbiamo realizzato 42 alloggi per altrettanti soci in un modello che privilegia la comunità di abitanti. Abbiamo siglato un protocollo con Ance ma lo abbiamo fatto per condividere delle logiche diverse. Noi vogliamo edificare per realizzare le relazioni sociali e per creare infrastrutture. Il protocollo sta portando risultati, c’è una piattaforma pronta, ma manca una politica abitativa”.
Vanno avanti i progetti di filiera, Confcooperative si è vista approvare uno sul grano duro a residuo zero da 20 milioni di euro, che coinvolge Campania Basilicata e Puglia.
Mercuri è fiducioso per la Cun. “Ci siamo riuniti con la filiera grano pasta, per la prima volta c’era tutto il mondo della filiera, anche la distribuzione mai accaduto prima d’ora. La filiera è povera in tutte le sue parti, il calo di consumi della pasta dovuto anche a notizie false, sta cambiando gli schemi, servono gli strumenti innovativi. Sì è parlato di Cun, la parte industriale è pronta a discuterne”.
Foggia potrebbe avere la Cun grano duro, anche se non si è parlato di sede e delle varie ipotesi, Foggia Bologna Roma. “In questo momento la preoccupazione non è la sede ma la trasparenza del prezzo. Il grano italiano anche quello di buona qualità costa meno di quello straniero, servono dei parametri internazionali. Nelle Cun si va oltre la valorizzazione del grano locale, speriamo si attivi la commissione parlamentare agricoltura”.
Viaggia ormai con numeri importanti il Nero di Troia. Il settore vitivinicolo fortunatamente non è schiacciato sul Psr, può accedere anche a fondi diversi, ocm. Il ritardo del contributo sta colpendo solo quegli imprenditori che volevano avviare la spumantificazione.
“Il Psr finanzia dalla trasformazione dell’uva fino al vino, le risorse ocm sono per il confezionamento. È un rallentamento che hanno subito molti imprenditori, per quel che riguarda gli ammodernamenti tecnologici. Ma il Nero sta continuando la sua strada sia in GDO sia nel segmento horeca, il vitigno si sta facendo ampia strada dalla Germania in su. Abbiamo successo anche negli Stati Uniti, le produzioni si stanno qualificando e aumentando. Di competitors ce ne sono tanti nel mondo, ma il Nero piace”.