Si interrogano i consumatori sull’affaire dei laboratori di analisi. Nelle scorse ore c’è stato l’incontro tra il dg dell’Asl, Vito Piazzolla e il direttore generale degli Ospedali Riuniti, Vitangelo Dattoli. I laboratori di analisi diventeranno solo centri prelievi? Questa la domanda che si pongono i consumeristi dell’Associazione Difesa Consumatori e Utenti ADCUA ONLUS, manifestando preoccupazione per la paventata riorganizzazione dei laboratori di analisi pubblici del territorio che presumibilmente porterà alla riduzione del loro numero.
“La notizia riportata dai media ha creato sconcerto non solo tra gli operatori, ma soprattutto tra i cittadini-utenti e tra le loro organizzazioni di rappresentanza”, osserva in una nota il presidente Walter Mancini. “In una provincia così estesa come quella foggiana, diventerà problematico se non impossibile organizzare il trasporto dei campioni biologici dai punti di prelievo ai pochi laboratori ospedalieri situati in molti casi a qualche ora di distanza determinandosi necessariamente uno sfasamento temporale tra i tempi di prelievo e trasporto e quelli di lavorazione. Per le considerazioni fin qui svolte appaiono poco lodevoli le motivazioni della Regione Puglia che riconduce le disposizione da attuare al Decreto Ministeriale n. 70 del 2015 e che già in materia di Laboratori di Analisi pubblici regionali ha elaborato un modello di riorganizzazione con la deliberazione di Giunta n. 985 del 20 giugno 2017. Pertanto, si invitano le organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto sanità, gli ordini professionali in particolare, medici, chimici, tecnici di laboratorio, biologi, ad attivarsi per evitare qualsiasi forma di danno alla loro professionalità e disagio all’utenza, derivanti dagli ulteriori interventi riorganizzativi imposti dalla Regione Puglia nel comparto sanitario”.