Non solo mediatizzazione della politica. Matteo Renzi dalla Leopolda9 insieme all’ex viceministro foggiano Ivan Scalfarotto hanno lanciato lo scorso weekend i Comitati d’azione civile, i comitati civici di almeno 5 persone che potranno essere aperti sul territorio. L’obiettivo è aprirne almeno 1000 nei prossimi mesi per rianimare il dibattito del centrosinistra e riaccenderne la mobilitazione. Se riusciranno a divenire la struttura portante del nuovo partito di Renzi è tutto da vedere. In tanti lo sperano.
A Firenze nella ristretta squadra di pionieri dei Comitati di azione civile c’è anche il penalista foggiano Michele Vaira, anima dell’Aiga ed ex consigliere di amministrazione del Poligrafico dello Stato. Con lui apriranno comitati Roberto Isibor, Michele Vaira, Claudia Costa, Roberto Cociancich, Emanuela Marchiafava, Graziella Mantovani, Ada Lucia De Cesaris, io, Barbara Vecchietti, Marco Caberlotto, Andrea Mattiello.
I comitati nascono, secondo le parole di Scalfarotto diffuse in rete in una diretta, “per la difesa dello Stato democratico. Lodi e Riace sono questioni che riguardano tutti”. “La novità politica è che il governo gialloverde ha messo in crisi le regole- ha spiegato Scalfarotto- Oggi sono state sdoganate parole di razzismo, diventate d’abitudine. C’è tanta gente che non vuole vivere in un Paese dove Grillo attacca sguaiatamente il presidente della Repubblica. I Comitati civici servono a dare uno strumento snello alle persone per coagularsi attorno alle regole della convivenza democratica. Si collocano accanto al Pd con 7 valori”.
I sette valori sono presto detti: Europa contrapposta ai nazionalismi, la crescita contrapposta all’assistenzialismo, la scienza contrapposta alla superstizione, la giustizia contrapposta al giustizialismo, il vero e la libertà dell’informazione contro il virale e le fake news, la democrazia contro il plebiscitarismo per la tutela delle minoranze e l’alternanza, la società aperta contro l’esclusione.
Michele Vaira a l’Immediato ripercorrendo il suo intervento alla Leopolda ha declinato le sue 7 parole legate ai 7 valori fondanti dei comitati civici. E illustra: “Primo: opinione pubblica. In questo paese l’opinione pubblica condanna una persona appena riceve un’informazione di garanzia e si interroga invece sull’innocenza di un condannato in via definitiva, come nel caso di Bossetti di qualche giorno fa. La seconda parola è avvocati. In questo paese vengono minacciati gli avvocati perché difendono chi ‘non merita nemmeno un processo’. Dove addirittura un avvocato si vanta di ‘rinunciare all’incarico perché è anche un padre di famiglia’. La terza è Tortora. In questo paese si celebra la memoria di Tortora, si ricorda il suo sacrificio ma ciononostante lo si bestemmia ogni giorno. Senso del diritto – tradizione – razzismo. Questo paese ha smarrito il senso del diritto. Una tradizione che affonda le radici nel diritto romano, che ha ispirato tutti i sistemi giuridici moderni, è stata svilita dalla peggior deriva populista e giustizialista, che, oggi, presenta per giunta inquietanti segnali del più becero razzismo. Clava – consenso. Il diritto oggi è usato come clava contro gli avversari e come strumento di consenso. Infine il ruolo. Ho aderito a questa iniziativa, perché è dovere dei giuristi riportare nella popolazione il senso del diritto al suo unico e vero ruolo, che è quello di garantire una convivenza pacifica, proteggere i più deboli. Tutelare gli innocenti. E, solo infine, rieducare i colpevoli, con pene giuste, nel rispetto della dignità umana”.
Alla domanda, “ma Renzi non è ormai una figura usurata della politica italiana?”, Vaira risponde con baldanza: “Se mi si parla di figurine usurate, rispondo che sono usurate quelle dell’album dei calciatori del 1981. La politica per me è idee, valori, progetti. La Leopolda ne è un bellissimo esempio”.