Toghe d’Oro nel Tribunale di Foggia, premio ai 50 anni di attività per 11 avvocati

Foglia, presidente dell’Ordine: “Un momento davvero molto solenne perché riflette una grande emotività su tutta la classe forense”

Si svolgerà sabato, nell’Aula della Corte d’Assise del Tribunale di Foggia “Gabriele Consiglio”, la cerimonia delle Toghe d’Oro 2018. La manifestazione, in programma alle ore 10, vedrà il suo momento più significativo con la consegna del prestigioso riconoscimento professionale per i cinquant’anni di attività forense a undici avvocati del Foro di Foggia: Paolo Agostinacchio, Michele Casalino, Giuseppe Cascavilla, Antonio Dastoli, Ercole Di Biase, Marcello Di Staso, Nazario Nargiso, Alessandro Palumbo, Gianfranco Savino, Pasquale Tonti e Antonio Vidone. 

L’iniziativa, promossa dall’Ordine degli Avvocati, prevede, dopo l’intervento introduttivo del Presidente della categoria, l’avvocato Stefano Pio Foglia,  la partecipazione del Presidente del Tribunale di Foggia, Corrado Di Corrado, del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Foggia,  Ludovico Vaccaro, nonché gli indirizzi di saluto del sindaco di Foggia, Franco Landella e del Presidente della Provincia di Foggia, Francesco Miglio.

L’appuntamento si concluderà con due interventi preordinati, quello del vicepresidente del Consiglio Nazionale Forense, avvocato Francesco Logrieco e del Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, avvocato Antonio Leone. 

“Quella delle Toghe d’Oro – ha dichiarato in proposito il Presidente dell’Ordine Foglia nel preannunciare l’evento – rimane per antonomasia un momento davvero molto solenne perché riflette una grande emotività su tutta la classe forense, attraverso un riconoscimento che simbolicamente richiama puntualmente e direi anche  in maniera molto incisiva l’importanza e l’attualità della professione legale nel più generale quadro del sistema giustizia, un complesso quadro in cui la toga dell’avvocato continua a rappresentare “il vigile simbolo della speranza”, come ammoniva il grande giurista Pietro Calamandrei. 



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