“Ora finalmente si comincia. Non era semplice arrivare a questo punto. Naturalmente siamo solo all’inizio di una sfida complessa che mi auguro possa essere vinta in tempi rapidi, nei mille giorni previsti. Ci auguriamo che tutto prosegua nella maniera più veloce possibile”.
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo questa mattina alla cerimonia della posa della prima pietra per il nuovo ospedale di Monopoli Fasano. “Il processo di costruzione di questa vicenda amministrativa non è stato facile – ha continuato Emiliano – è stato un processo che abbiamo sorvegliato in maniera profonda e attenta. L’onestà va praticata nei fatti e non solo a parole. Ogni virgola di questa procedura amministrativa è stata messa sotto la lente di ingrandimento. Tutto è stato trasparente e pulito. Diciamo che questo ospedale potrà rappresentare l’immagine di una regione che non ha nulla a che vedere con quello che sta accadendo altrove”.
“Stiamo costruendo una sanità che ruota intorno ai pazienti – ha aggiunto il Presidente – questo è l’ospedale al servizio di 264mila persone. Questo significa costruire l’eccellenza in sanità, eccellenza che non si raggiunge nei piccoli ospedali dove i numeri sono limitati. Le nuove teorie sulla sanità, che poi si traducono in leggi, ci dicono che l’eccellenza oggi è l’unico modo di fare sanità e di fare ospedale”.
Per Emiliano, oggi ha vinto il sistema complessivo della buona politica, quella in grado di rappresentare il territorio e gli interessi dei cittadini. “Il modello sanitario sul quale stiamo lavorando dunque è rappresentato da questo ospedale – ha concluso Emiliano – noi continueremo a procedere sulla strada del risanamento dei conti della sanità pugliese che ci consentirà di assumere 2mila medici e 3mila operatori sanitari, e poi ci consentirà di fare gare per acquistare nuovi macchinari. Dentro di me sento un orgoglio profondissimo per essere colui che in Puglia riesce a fare una cosa del genere, contribuendo a scacciare l’idea di un sud straccione e piagnone”.
Per l’assessore ai Trasporti e Lavori Pubblici della Regione Puglia, Giovanni Giannini, “la giornata di oggi rappresenta una soddisfazione grandissima”. “Questo ospedale rappresenta il frutto di una sinergia virtuosa – ha aggiunto Giannini – tra la società di progettazione, la ASL Bari, la Regione e i comuni. Insieme, con la comprensione di tutti, abbiamo realizzato un progetto complesso in tempi da record, tali da consentirci di realizzare, con il collega Fabiano Amati, l’obiettivo di rispettare la scadenza entro la quale dovevano essere sottoscritte le obbligazioni giuridicamente vincolanti 31 dicembre 2017. Era l’ultima data e ce l’abbiamo fatta. Questo ospedale – ha concluso Giannini – sarà un punto di partenza per un progetto più complessivo che vedrà impegnato l’Assessorato ai Lavori Pubblici, ma in prima persona il Presidente della Regione, nella realizzazione di altre strutture ospedaliere nel territorio pugliese. Alla cerimonia di posa della prima pietra hanno partecipato il direttore generale della Asl Bari, Antonio Sanguedolce, il Vescovo della diocesi di Conversano – Monopoli, S.E. Mons. Giuseppe Favale, il sindaco di Monopoli, Angelo Annese, il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria e il consigliere regionale Fabiano Amati.
Critiche le opposizioni: “Serve il personale”
“La sanità non è fatta dalle strutture ma dalle persone. Per carità, gli ospedali nuovi piacciono a tutti, ma a che serve costruirne di nuovi se poi nei fatti restano delle scatole vuote, con pochi reparti e ancor meno personale? E soprattutto perchè depotenziare l’offerta sanitaria esistente già da ora in attesa di un nosocomio che, se tutto va bene, sarà completato tra non meno di cinque/sette anni?”. Lo ha dichiarato il consigliere del M5S Mario Conca in seguito alla cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo ospedale Monopoli – Fasano.
“Il rischio – continua il pentastellato – è che si ripeta quanto già accaduto per l’ospedale della Murgia, la cui costruzione ha richiesto ben 18 anni, e che dall’inaugurazione del 2014 attende ancora tutto. La Banca del sangue non è ancora operativa, l’emodinamica rimane una chimera nonostante l’angiografo a soffitto, personale carente in ogni unità operativa, pensiline per dializzati e utenti rimaste sulla carta, parto analgesia non praticata per indisponibilità/capricci anestesiologica, parto in acqua impossibile nonostante una vasca idromassaggio arancione posta nella sala operatoria di rinforzo che funge da ripostiglio, sala per trapianto cornee in attesa di opere murarie malgrado le professionalità presenti, poche sedute di sale operatorie, pronto soccorso, ortopedia e ginecologia con primari a scavalco, devo continuare?”
“Lo ribadisco ancora una volta, costruire nuovi ospedali serve solo a quanti sono affetti dalla “sindrome del mattone”, visto che le patologie tempo dipendenti continuano ad essere concentrate nel barese e gli ictus, gli aneurismi, gli infarti e i traumi del sud e del nord della provincia, continueranno a mietere più morti e disabilità post chirurgiche. Non servono più ospedali, ma più persone che ci lavorino. A cosa servono nuove strutture se non possiamo assicurare le piante organiche, gli atti aziendali e non facciamo i concorsi per i primari? A cosa servono nuove corsie e sale operatorie se i piani di rientro, i programmi operativi e i commissariamenti, vincolano la nostra spesa ai nulla osta ottenuti ai tavoli affiancanti dei ministeri delle Finanze e della Salute? Solo fumo negli occhi da parte di questa Giunta per far vedere ai cittadini che si sta facendo qualcosa di concreto, mentre la realtà è che non si riesce a ottimizzare la spesa sanitaria per l’inesistenza del controllo di gestione, si continua a far lievitare i costi con le gare centralizzate e a rispondere al reale fabbisogno di salute dei cittadini”.
SCHEDA
Dati dimensionali
Superficie lorda 63.000 m2
Volume complessivo 295.000 m3
L’edificio dell’Ospedale si compone di varie parti aggregate intorno a corti interne a dominante verde e percorsi ortogonali. L’impostazione della intera composizione ha privilegiato l’aggregazione di volumi bassi (2 e/o 3 livelli) ed articolati di altezza confrontabile alla dimensione della chioma degli ulivi monumentali (12/13 m). Tali volumi, organizzati in un complesso sistema insediativo, si dispongono secondo uno schema “a pettine”: ad un corpo principale a sviluppo longitudinale, parallelo al lato Nord-Est del lotto, si innestano perpendicolarmente una serie di corpi di fabbrica più piccoli, intervallati da vuoti attraverso i quali il paesaggio “penetra” all’interno dell’edificio.
Funzioni
Il corpo principale dell’Ospedale ospita i processi sanitari, amministrativi e di accoglienza; ciascun blocco funzionale si sviluppa attorno ad una delle “corti”. I singoli blocchi funzionali sono serviti dai percorsi interni, che allo stesso tempo ne definiscono l’autonomia spaziale e funzionale e garantiscono l’interconnessione e lo scambio tra le varie attività. L’Ospedale si sviluppa su tre livelli fuori terra, oltre al livello interrato che ospita i processi non sanitari di supporto. All’estremità Sud-Est del corpo trasversale si affianca un corpo di testata sviluppato su due livelli fuori terra, il quale oltre a parte dei processi sanitari contiene gli spazi di accoglienza, preceduti da un’ampia copertura a pensilina sostenuta da esili pilastri.
All’estremità opposta il polo tecnologico è separato dal corpo di fabbrica principale da due patii alla quota del livello interrato, nei quali avviene l’accesso dei veicoli per la movimentazione delle merci ed il servizio morgue. I corpi trasversali, articolati su due livelli fuori terra, ospitano le degenze, e si dispongono secondo un’alternanza di pieni e di vuoti che corrispondono alle parti costruite ed agli spazi aperti che le parti edificate individuano e definiscono. Gli impianti tecnologici, saranno concepiti per il massimo contenimento dei consumi energetici, implementeranno l’uso delle fonti rinnovabili di energia, sviluppando una visione progettuale integrata per quanto riguarda la qualità ambientale degli utenti, l’efficientamento energetico, l’economicità, della gestione e della manutenzione, i sistemi di sicurezza antincendio. L’irrigazione delle aree a verde e a giardino avverrà attraverso un ciclo di recupero delle acque piovane inserito nel più ampio e diffuso programma d’impiego di risorse sostenibili e di energie rinnovabili su cui è basata tutta la progettazione dell’edificio.
Coordinate
Longitudine 40°52’16.2″ N – Latitudine 17°19’50.8″ E
Importo per la realizzazione del nuovo ospedale di Monopoli – Fasano:
Importo di quadro economico rimodulato a seguito offerta Imprese: 114.300.000,00 €
Fonti di finanziamento:
CIPE 2007 – 2013 80.000.000,00 €
FESR 2014 – 2020: 16.000.000,00 €
Finanziamenti ex art. 20 16.000.000,00 €
Risorse del bilancio pluriennale 2017-2019 Regione Puglia 2.300.000,00 €
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