Nuovo incontro interlocutorio questa sera nella sede di Forza Italia in via Nicola Parisi a Foggia per l’indicazione del candidato presidente della Provincia del centrodestra unito. La novità è rappresentata dall’ormai certo ingresso di Raffaele Fitto nelle fila dei Fratelli d’Italia, per il tramite del lavorio nazionale di Maurizio Lupi ed Ignazio La Russa, in vista delle prossime elezioni europee. Questa nuova alleanza cambia gli schemi a livello locale, perché in teoria i vari eletti comunali che si rifanno alle posizioni di Franco Di Giuseppe e del consigliere regionale Giannicola De Leonardis andranno a fare massa critica con i meloniani e con quei fittiani singoli nelle varie assisi cittadine. Solo a Foggia il raggruppamento potrebbe includere i tre centristi, Gino Fusco, Gianni Perdonò ed Antonio De Martino, più Giuseppe Mainiero e Lucio Ventura. Con un bel pacchetto di voti ponderati.
“Noi appoggiamo il candidato Nicola Gatta, sindaco di Candela – osserva Fusco a l’Immediato – stiamo crescendo con Fitto dentro FdI. Vorrà dire che saremo tutti Fratelli e Sorelle d’Italia, la fiamma è sempre nel mio cuore”, continua scherzando.
Gino Fusco dal 1971 al 2004 è stato nella destra politica, dal Fronte della Gioventù fino ad Alleanza Nazionale. Con lui anche lo stesso Di Giuseppe, che nasce missino. Il passo in avanti di Fitto se da un lato mette molti in difficoltà perché a Foggia i Fratelli d’Italia sono all’opposizione, dall’altro rappresenta un ritorno a casa.
“Fitto stava con Cameron al Parlamento europeo, è un conservatore e i Fratelli d’Italia, col nuovo corso impresso da Giorgia Meloni, si presentano come un partito liberista conservatore, nel rispetto dei ruoli e dell’area politica, io sarò con Fitto sempre”, è il commento di Lucio Ventura che frena gli entusiasmi su Nicola Gatta, che resta pur sempre un civico.
“Di Gatta conosco solo quello di Manfredonia”, è la battuta del neoleghista Paolino La Torre.
Forza Italia con Raffaele Di Mauro questa sera dovrebbe puntare su almeno tre nomi: Nicola Gatta, sempre che lui si sganci con evidenza dall’alleanza col Pd, il sindaco Ciavarella e il sindaco di Ascoli Satriano Vincenzo Sarcone. Indecisi nella Lega. “Ad oggi non abbiamo nessuna idea, siamo nelle fasi preliminari e vorrebbero attribuire a noi un presidente per poi giocarsela col Comune, ma a noi non interessa, perché non abbiamo nessun sindaco nostro da proporre, saranno gli altri a fare il nome e noi voteremo il meno peggio”, è la lettura degli ambienti leghisti.