Si continua a definire le Province degli enti inutili, ma a Palazzo Dogana e nella sede di Via Telesforo a Foggia ancora si assegnano milioni e milioni di euro di appalti, tra strade, con il Patto per la Puglia e con gli altri 15 milioni di interventi dei Monti Dauni, e riqualificazione del patrimonio edilizio in tutta la Capitanata.
La mole di gare che dovrà essere aggiudicata nei prossimi mesi è uno dei nodi che sta attardando i partiti tradizionali nella individuazione delle candidature alla presidenza (le elezioni di secondo livello del 31 ottobre sono l’ultimo baluardo dei vecchi blocchi partitici, dal momento che le due forze di governo, Lega e 5 Stelle, non hanno chance di imporre propri candidati).
Se nel centrodestra la situazione è abbastanza magmatica con almeno tre opzioni di candidati sindaci presidenti, Lino Monteleone di Torremaggiore, Franco Tavaglione di Peschici e Umberto Di Michele di Carapelle, nel centrosinistra che ha governato l’Ente con Francesco Miglio, con l’alleanza Pd+Civici, si sta cercando una soluzione che riaffermi lo schema sin qui prodotto e replicato in Regione Puglia.
Si rumoreggia sul Gargano di un accordo tra le amministrazioni di Lucera, San Severo, Cerignola e Manfredonia, siglato nel Golfo, per la presidenza della Provincia in favore del sindaco di San Giovanni Rotondo Costanzo Cascavilla in barba alla posizione ostile del Pd in quella amministrazione. Il Pd sangiovannese dovrebbe appoggiare questo scenario in vista di un rimpasto di Giunta nel paese di San Pio che porterebbe nell’esecutivo Miglionico e Mangiacotti e farebbe scattare, con la sua elezione, l’ex candidato sindaco del Pd Leonardo Maruzzi in consiglio provinciale alle prossime elezioni di gennaio 2019 per il rinnovo consiliare.
Tutta fantapolitica, secondo il sindaco Angelo Riccardi. “Assolutamente no, non abbiamo chiuso sulla Provincia”. Stessa risposta anche dal primo cittadino sanseverese Miglio. “Non so nulla su chi sarà il mio successore”.
Tranchant da Lucera Antonio Tutolo. “Non ne so niente, non so neanche come si chiama il sindaco di San Giovanni – obietta a l’Immediato – se avranno la bontà di farci sapere chi hanno deciso che dobbiamo votare, potremo adeguarci a farlo. Siamo sempre gli ultimi a conoscere certi piani”.