“Non sono fatti strani quelli accaduti. I 16 migranti morti vivevano in condizioni di assoluto ricatto: c’è l’obbligo a salire su quei furgoni spesso rubati e dedicati alle merci”.
Paga da schiavi e il rischio della loro vita per i migranti. Così i sindacati alla Camera del Lavoro hanno esordito annunciando la manifestazione di domani alle 18 che partirà dalla Stazione di Foggia e proseguirà in corteo per la città con chiusura con interventi a Piazza Battisti.
Daniele Iacovelli della Flai Cgil è netto: “Aspettavamo queste tragedie, i furgoni che camminano sono centinaia, camminano col filo di ferro. Il trasporto è solo la punta di un iceberg, sappiamo tutti dei vari ghetti, parliamo di migliaia di lavoratori migranti. Alcuni riescono ad integrarsi in maniera migliore nelle città.
Il sindacato insieme a tutte le associazioni parteciperà alla manifestazione di domani, costruita molto velocemente. Ci sono tanti amici, c’è una adesione orizzontale, è un segno positivo, perché potrebbe diventare un momento di vero confronto. Deludente il ruolo della cabina di regia. C’era solo Coldiretti, mancava Confagricoltura e Cia”.
Le stesse associazioni però sono attive se si tratta di rivendicare il Psr, hanno sottolineato i segretari. Chiedono un maggiore impegno sugli indici di congruità. “Non basta chiudere i ghetti o aspettare che brucino”. “Non basta pubblicare i dati degli autovelox, vanno intensificati i controlli sul caporalato. Basterebbe solo l’effetto annuncio. La cabina di regia non deve stare a Roma”.
“La regione Puglia ha detto di avere i fondi per il trasporto. Non vogliamo commemorare le vittime, lo scopo è l’applicazione una volta per tutte delle norme del contratto di lavoro”. Giusto salario e corretto orario di lavoro.
Tre i segmenti : intermediazione di manodopera, trasporto e abitazioni.
“Il problema vero è raggiungere la contrada dove si deve lavorare. È difficile pensare ad un servizio pubblico che si occupi del trasporto. Abbiamo proposto di creare una applicazione in collaborazione con l’Unifg con la quale il migrante può chiedere di essere preso”.
800 i moduli abitativi invece progettati con la Prefetta, Iolanda Rolli. “Manca l’autorizzazione da parte dei Comuni, non abbiamo la possibilità di sistemare i moduli. Questo è quello che riusciamo a fare, non siamo fermi rispetto a questa partita. Noi stiamo lavorando e parecchio su una serie di incontri. Tutti questi fenomeni incidono pesantemente sulla vendita dei nostri prodotti nel Nord Europa”.
“È una cosa molto grave che neanche dopo la morte di 16 lavoratori le organizzazioni datoriali non si facciano vive nella cabina di regia. Si tratta di caporalato, se qualcuno si vuole girare dall’altra parte non può. Noi avevamo un ottimo rapporto con Stefano Fumarulo che ha partecipato a quella grande manifestazione.
La legge sul caporalato non ce l’ha regalata nessuno, è partita da Puglia e da Bari con oltre 30mila lavoratori. Non servono leggi nuove, bisogna far funzionare quelle esistenti”.
Gesmundo ha ricordato la manifestazione di Libera. “Ci ritroviamo a Foggia dopo il 21 marzo. Siamo alla vigilia di una grande manifestazione per un fenomeno che riguarda il caporalato. Basterebbe molto poco per debellare il sistema del caporalato, che agisce sulla mortificazione dei diritti dei lavoratori. La legge è stata costruita col contributo dei sindacati. Non è la migliore legge possibile, ma interviene in termini depressivi non soltanto nei confronti dei caporali ma anche di chi utilizza i caporali. Il tavolo interministeriale non funziona”.
Secondo i sindacati alcuni risultati ottenuti sono stati perduti.
“Siamo tornati indietro, c’è una recrudescenza. Questo territorio non può essere conosciuto come un territorio di ghetti e caporalato. Bene fanno il presidente del Consiglio e il Ministro a venire a Foggia. Però chiediamo coerenza non si può dare solidarietà e pensare che questi lavoratori vengono qui a fare la pacchia. Sono morti in un furgone per 2,5 euro all’ora”.
Quante sono le tragedie sfiorate? Come non si fa a vederli e a sequestrare i furgoni? “È solo un caso che sia successo oggi e non nel passato?”.
A chiusura l’intervento del segretario Pd Maurizio Martina, ex ministro dell’Agricoltura. “Noi saremo presenti domani, è naturale esserci, qui non c’è in ballo l’ennesima polemica inutile, per combattere questa piaga noi ci siamo. Che il Governo non smantelli quello che è stato costruito in questi anni, ma si vada avanti. Se non smantellano noi ci siamo in Parlamento. Abbiamo intenzione di fare un lavoro di prospettiva. La presenza del Governo oggi qui è importante, ringrazio l’assessore Piemontese e l’onorevole Bordo. Niente sarebbe stato possibile senza la mobilitazione dei sindacati. C’è bisogno di tradurre in fatti l’impegno”