Crescono gli atti di pignoramenti al Comune di Foggia. Negli ultimi mesi le somme bloccate per debiti pregressi che non arrivano ad essere liquidati, perché non votati dal consiglio o perché slittano a riunioni successive per le quali non si trova una maggioranza compatta, ammontano a ben 2.152.381 euro. È tale la mole di debiti fuori bilancio che si affastella nel Palazzo nei vari assessorati, tra cause e decreti ingiuntivi, che la Giunta comunale il 23 luglio è dovuta correre ai ripari per il secondo semestre del 2018 approvando una delibera ad hoc con la quale ha individuato le somme non soggette ad esecuzione forzata, ex art. 159 del Tuel. Ebbene, non sono soggette ad esecuzione forzata nel semestre tutte le risorse destinate al pagamento delle retribuzioni al personale dipendente con i conseguenti oneri previdenziali per i tre mesi successivi.
Sono state quindi determinate inoltre tutte le spese amministrative per gli organi istituzionali, partecipazione e decentramento; per la Segreteria generale, personale ed organizzazione; per l’Ufficio tecnico, Anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico per un valore. rientrano nelle somme non soggette ad esecuzione forzata le spese per la giustizia con gli uffici giudiziari, la Polizia municipale, quella amministrativa, il capitolo istruzione pubblica primaria e secondaria, la Viabilità e trasporti, l’Illuminazione pubblica per un valore di oltre 2 milioni di euro, la gestione del territorio ed ambiente con la Protezione civile, il Servizio idrico con la Fogna depurazione; e il servizio smaltimento rifiuti insieme al servizio necroscopico e cimiteriale. Il tutto per un valore non soggetto ad esecuzione forzata di 27.866.162 euro.
Ma quali sono i pignoramenti che valgono oltre 2 milioni di euro? Il capogruppo dei Fratelli d’Italia Giuseppe Mainiero ne ha fatto una raccolta puntuale. Andiamo a vedere nel dettaglio quelli più ingenti dentro il pacchetto. 3070 euro in favore del fallimento di Gema SpA in Liquidazione, con atto del 16 luglio scorso. Pagato con determina commissariale il debito fuori bilancio alla società GM Immobiliare, quella degli alloggi al Salice Nuovo, pari a 291mila euro. 3260 euro con pignoramento Enel Energia il debito a favore di Alessia Antonucci contro Comune e Segnaletica Meridionale.
147mila euro circa il pignoramento registrato il 27 giugno a favore della Società Russo Felice srl. 88mila euro quello a favore dell’ingegner Luigi Di Leo. 86mila quello a favore della signora Maria Pelitti, che ha vinto l’ennesima causa contro il Comune. 19mila euro andranno a Publiemme srl.
Insomma, chiunque sarà il prossimo sindaco di Foggia nel 2019 si troverà a gestire una situazione debitoria incandescente, ove si consideri che la maggior parte dei dirigenti, da Claudio Pio Taggio a Mimmo Dragonetti, passando per Nicola Ruffo e Angelo Mansella, sta per andare in pensione. La memoria storica di alcune faccende sarà completamente perduta.