È tempo di bilanci per l’Asl di Foggia. Il direttore generale, Vito Piazzolla, ha voluto sciorinare alla stampa i risultati dei due anni e mezzo di incarico (scadrà a dicembre prossimo), cogliendo l’occasione per presentare i due nuovi componenti del management: il direttore sanitario Sandro Scelzi e l’amministrativo Ivan Viggiani. Il primo, barlettano, è un interno all’azienda (era al Tatarella di Cerignola), mentre il secondo è in aspettativa dal Miulli di Acquaviva delle Fonti, ed è arrivato a Foggia con il 15 septies.
Avranno li compito di gestire “una barca di soldi” (complessivamente 120 milioni) e tutti i concorsi per le assunzioni necessarie a rimpinguare – almeno in parte – un fabbisogno di personale dichiarato di 800 unità. In pochi mesi bisognerà chiudere progetti importanti per impegno di spesa – la ristrutturazione del Colonnello D’Avanzo, al quale sono stati destinati ben 25 milioni di euro, portare a termine gare milionarie (8,5 milioni di euro per l’Adi, l’assistenza domiciliare integrata, e circa 10 milioni per la telemedicina), e concludere le operazioni di assunzione degli operatori socio sanitari, grazie alle procedure del concorsone regionale gestito dagli Ospedali Riuniti.
Numeri inimmaginabili fino a qualche tempo fa. “Quando sono arrivato – ha spiegato Piazzolla -, avevamo due spade di Damocle sulla testa: le 38 gravi irregolarità segnalate dalla Corte dei conti e i 14 rilievi urgenti del Mef. Tutto è stato sanato e, nelle more, abbiamo abbattuto i tempi di pagamento dei fornitori da 350 giorni a meno di 60. Questo ha avuto risvolti positivi per la riduzione dei contenziosi, basti pensare che c’erano aziende che avanzavano crediti dal 1999″. “Anche sul fronte del personale abbiamo superato un conflitto esasperato con i sindacati – chiosa -, mentre sul piano economico-finanziario per la prima volta siamo arrivati all’approvazione del bilancio da parte del collegio dei sindaci”.
Sullo sfondo, restano i problemi con il reclutamento del personale e le residenze dei territori al piano di riconversione dei servizi, a cominciare dalla definizione dei nuovi Punti di primo intervento territoriali. “Nel piano di emergenza per l’estate abbiamo garantito due elicotteri e una nuova ambulanza sul Gargano – ha ricordato il dg -, mentre a breve attiveremo un’ambulanza nei Cinque Reali Siti per rispondere al bisogno di assistenza anche in località a forte connotazione turistico religiosa come l’Incoronata”.
Sulle risorse, non sono mancate le bacchettate del direttore sanitario uscente, Antonio Battista, al policlinico. “Questa è l’azienda più complicata che ho gestito in 40 anni di carriera. Credo sia la più complessa d’Italia per una serie di difficoltà che si sono veridiche, dalla carenza di personale alla estensione del territorio. Per di più, la Regione Puglia in maniera anomala ha destinato fondi Fesr ai Riuniti, risorse che dovrebbero invece andare solo a servizi territoriali”. Non è casuale, infatti, che per la riqualificazione del D’Avanzo sia stato sottoscritto un accordo con il direttore generale degli OO. RR. Vitangelo Dattoli.
Il successore, Scelzi, si è già “posizionato” al Personale per “concludere nel più breve tempo possibile tutte le procedure concorsuali aperte”. Mentre Viggiano ha già evidenziato la sua mission: “Punteremo alla analisi e rideterminazione dei processi aziendali partendo dalla certificazione del bilancio, un’attività certosina che verrà messa a punto con la consulenza di Kpmg”. Molte nuove strutture ed attività, però, non possono partire perché non c’è il personale adeguato. “Attualmente – ha riferito Piazzolla -, ci mancano circa 200 medici. Solo nel 2016 sono andati via in 151 e ne assumiamo solo la metà. Nell’area sociosanitaria, invece, avremmo la necessità di operatori socio sanitari, per questo non riesco ad aprire gli Udt e gli Hospice sul territorio. Nell’attesa del completamento delle procedure del concorsone, attingeremo dalla graduatoria dell’Asl Bat per contratti a tempo determinato”.
Infine, il capitolo Sanitaservice. Congelata dalla Regione Puglia l’ipotesi stabilizzazione-internalizzazione delle postazioni, è stata data risposta ai 41 ex infermieri a partita iva. “La Regione – ha concluso il dg – ha intenzione di accentrare il 118 con una centrale unica regionale. In attesa della conclusone delle operazioni, abbiamo dato una risposta alle situazioni contrattuali eterogenee nella società in house. Anche perché, la regola prescrive che gli infermieri debba metterli l’Azienda e non la società in house. Per il resto attendiamo indicazioni da Bari”.