Da un lato il sindaco di San Severo Francesco Miglio, ancora impelagato nel rimpasto della nuova Giunta nella città dei campanili. Dall’altro il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, a pochi giorni dalla scadenza dei 20 giorni che la legge gli affida per ritirare le sue dimissioni. “La situazione è complicatissima”, ha osservato il primo cittadino manfredoniano, che deve ancora tessere alleanze per trovare i numeri necessari per andare avanti nonostante il placet del Pd e che sta conducendo una sua personale battaglia per restare in sella alla presidenza del Consorzio Asi, dopo la delibera dell’Anac che ha dichiarato l’inconferibilità del suo incarico.
Oggi il presidente ha convocato il CdA dell’Asi, la cui stessa convocazione ha provocato le dimissioni del consigliere Fabio Porreca, già autosospesosi. Riccardi è strattonato da più parti. Nella sua Manfredonia per lotte intestine al Pd e a Foggia, dove qualcuno lo rimprovera di non aver dialogato abbastanza con gli attori economici, Porreca incluso, e più di uno stakeholder dell’aquila contrapposto all’attuale governance di Gianni Rotice e della famiglia De Girolamo di Lotras con pezzi di Confartigianato ambisce a riconquistare la centralità in luoghi chiave del potere locale, ossia ASI, Confindustria e Cciaa, al di là dei protettorati politici sin qui forti e dominanti.
Miglio invece venerdì scorso era atteso alla Direzione cittadina del Pd, nel corso della quale, secondo molti, avrebbe annunciato il suo rientro nei dem. E invece non si è presentato.
“Il Pd con Dino Marino non vorrebbe un assessore. Forse per già intercorsi accordi, dato che la coperta di Miglio è troppo corta, per il Pd potrebbe essere meglio non avere un suo nome nell’esecutivo, ma a breve potrebbe essere il turno di un altro consigliere e di un nuovo ricatto. Il sindaco non si è fatto vedere in Direzione. Niente assessore al Pd. Il voto dei consiglieri è semplicemente gratis”, ha spiegato una gola profonda. “Manca poco alla nuova squadra”, ha assicurato Miglio a l’Immediato.
Tutto questo in un clima di congelamento attendista dei piddini, capitanati dalla segretaria Lia Azzarone. Tesseramento bloccato, discussione bloccata e alleanze da definire in vista degli appuntamenti elettorali delle amministrative 2019, con i civici in posizione ambigua. Il dibattito è rinviato a settembre.