Due mozioni delle minoranze consiliari al Comune di Foggia sono state derubricate nel consiglio comunale sciolto ieri per assenza di numero legale. Connettività e sosta tariffata sono i due temi che stanno molto animando i rappresentanti politici e anche gli attivisti pentastellati, che sulla superfibra si stanno documentando insieme ad alcuni esperti.
La giunta di Franco Landella lo scorso 27 aprile ha approvato uno schema di convenzione con la società Enel Open Fibra Spa per la realizzazione di infrastrutture e reti ad alta velocità sul territorio comunale. Secondo i firmatari della mozione (Augusto Marasco, Pasquale Cataneo, Alfonso de Pellegrino, Nicola Russo, Luigi Buonarota, Pasquale Russo, Raimondo Ursitti, Giuseppe Mainiero e Vincenzo Rizzi) alcune disposizioni sono “discutibili” in quanto non valorizzerebbero economicamente l’utilizzo da parte di terzi della proprietà comunale e non garantirebbero adeguatamente il Comune nei confronti dei lavori effettuati dalla società Open Fibra.
Gli eletti richiamano l’articolo 3 della convenzione che prevede che le infrastrutture a banda larga posate sul suolo, sottosuolo e sopra suolo pubblico o posate all’interno di infrastrutture e cavidotti del Comune costituiscono proprietà di cui Open Fibra è esclusivo titolare e di conseguenza le potrà iscrivere nei propri registri dei beni patrimoniali. La società, come fanno notare i consiglieri di opposizione, manterrà la proprietà delle infrastrutture anche una volta spirato il periodo concessorio. All’articolo 12 inoltre per quel che concerne oneri ed esenzioni la convenzione prevede l’esenzione di Open Fibra dal pagamento di canoni e oneri di qualsivoglia natura a favore del Comune, in più prevede che l’importo della fideiussione a garanzia per l’esatto adempimento di tutti gli obblighi di ripristino sia calcolato di comune accordo col Comune. La convenzione durerà 3 anni per la realizzazione dell’infrastruttura e 10 per la sua gestione.
Ebbene ritengono che la convenzione sia “totalmente sbilanciata a favore del privato, selezionato senza alcuna procedura minima di evidenza pubblica, che di fatto si patrimonializza a scapito della città di Foggia senza alcun onere economico”. A loro avviso la sede naturale per la discussione sarebbe stata il consiglio comunale, ancora una volta bypassato. “Sarebbe opportuno che il consiglio comunale adotti un piano organico che contempli le linee guida per la realizzazione di questo tipo di infrastruttura al fine di coniugare l’esigenza di dotare i cittadini e le imprese di questa importante opera senza rinunciare alla possibilità di valorizzare economicamente la concessione e l’utilizzo di un bene comune” scrivono nel loro atto, chiedendo al sindaco di impegnarsi a revocare la delibera e di predisporre una proposta di delibera da portare in consiglio.
Sulla sosta tariffata invece gli stessi consiglieri, meno Cataneo, ricordano che la società di trasporto pubblico locale Ataf Spa è soggetta ad un piano di ristrutturazione ex articolo 182 bis e ter e che occorre garantire una corretta gestione contabile e finanziaria. In una delibera del maggio del 2016 il consiglio comunale approvò un emendamento del regolamento sulla sosta tariffata che introduceva la tele gestione dei parcometri per garantire una migliore gestione e controllo dei pagamenti e degli incassi. La legge di stabilità del 2016 prevedeva l’introduzione entro il primo luglio 2016 della possibilità di pagare la sosta attraverso strumenti di pagamento elettronico, misura ancora disattesa.
Il credito di Ataf nei confronti di Protect tra i 600mila e i 700mila euro insieme al mancato adeguamento dei parcometri alle prescrizioni della legge di stabilità potrebbero arrecare danni economici all’Ataf. È il sindaco che ha la delega alle partecipate e si impegna lui a compiere senza indugio tutti gli atti propedeutici e necessari nei confronti di Ataf all’attuazione del regolamento e all’adeguamento dei parcometri entro il 31 luglio e a relazionare entro il 30 settembre”, specificano gli oppositori di Landella.