Il Foggia Calcio ha un nuovo allenatore: Gianluca Grassadonia, 46 anni. Il tecnico guiderà i rossoneri fino al 2020. Oggi la presentazione. “È la prima volta che presento un allenatore – ha esordito il ds Nember -. È un piacere aver fatto questa scelta. Il fatto che abbia giocato qui è importante, perché l’impatto con la piazza è fondamentale. Avevo seguito Grassadonia già in passato, non solo quando era alla Pro Vercelli. Mi piace il suo lavoro e i concetti che ha espresso nonostante la retrocessione”. Poi una battuta sul processo che sta interessando il Foggia: “Confidiamo sulla giustizia sportiva. Eravamo convinti di restare in categoria ma ora (in attesa del ricorso in appello) dobbiamo pensare ad andare avanti e far bene in vista dell’inizio del campionato”.
Nello staff tecnico rientreranno Salvatore Russo (vice allenatore, al posto di Giuseppe Brescia, ndr), Sergio Giovane (preparatore atletico), Vincenzo Di Muro (preparatore dei portieri, prende il posto di Nicola Di Bitonto, ndr), Michele Aquino match-analyst e Pierluca Cincione.
Ennesimo ritorno. Non è il primo, ma il quarto allenatore a sedere sulla panchina rossonera dopo l’esperienza da calciatore. Prima di lui: Pasquale Padalino (2012-2014), Roberto De Zerbi (2014-2016) e Giovanni Stroppa (2016-2018). Il Foggia sembrerebbe affidarsi agli ex dallo stile prettamente Zemaniano. Entrambi hanno scritto una storia importante del club che dagli inferi della Serie D è tornata nel campionato cadetto dopo ben 19 anni, compresi i playoff in Lega Pro e di poco sfiorati in B. “Sono contento, è un sogno che si avvera. Ringrazio il ds e la proprietà per avermi scelto – le prime parole in rossonero di Grassadonia -. Ho accettato con determinazione ed entusiasmo, non ci ho pensato due volte. Ho esordito in A con Zeman proprio a Foggia e mi ritrovo ora qui, in una piazza esigente che è il sogno di tanti allenatori. Sono certo che insieme al mio staff daremo il massimo. Promettiamo un percorso di sacrificio e passione per dare soddisfazioni al pubblico”.
Un’eredità non facile da prendere in mano. Quella di Grassadonia (successore di Giovannino Stroppa, ndr) è una grossa sfida: il club – al momento – rischia di iniziare il prossimo campionato di Serie B con una pesante penalizzazione in classifica, ben 15 punti. Scampata la richiesta della Procura Federale (retrocessione in C), la società attende gli altri due gradi di giudizio. Intanto è tempo di preparare al meglio la nuova stagione, il 15 luglio il Foggia partirà in ritiro: direzione Ronzone – Val di Non, in Trentino Alto Adige. “Stasera incontrerò Nember per parlare dei giocatori che vorrei allenare. Conosco Deli, deve essere un po’ più cattivo, ma vorrei allenarlo”. Sul rischio retrocessione ha evidenziato perentorio: “Ero pronto ad allenare anche in C”.
Idea di calcio. “Mi piace che la squadra abbia concetti. Non ho moduli prestabiliti. Avrò uno staff importante, lavoreremo bene per costruire un’identità ben precisa. Ringrazio anche la squadra che l’anno scorso mi ha permesso di fare qualcosa di importante. Conosco Agnelli, è cresciuto con me. Per me il gruppo è sacro, chi non rientra nei canoni del progetto è fuori. Mi aspetto tanto da tutti quanti. Ho allenato Loiacono a Pagani, era un giovane ragazzo. Ha avuto una crescita importante”.
E ancora: “Questa è una società che negli anni ha avuto allenatori con idee di gioco importanti. La mia idea è sempre quella di non subire le partite ma provare a farle. All’andata a Vercelli la curva del Foggia era piena. C’è un grande entusiasmo, c’è un giovane ed importante direttore sportivo. Credo di essere molto invidiato dai miei colleghi. Fosse per me sarei partito una settimana fa in ritiro. Io parto da zero, non da meno quindici. Il lavoro nascerà dal ritiro dove spero di avere gran parte della rosa a disposizione”.