È stato l’artefice insieme all’ex socialista Saverio Cassitti, delegato all’Emergenza abitativa e all’ex piddino Sergio Clemente, che ha ottenuto per un suo tecnico d’area, l’ingegner Stefano Torraco, la governance e la presidenza dell’Ataf, del rafforzamento dell’amministrazione Landella al Comune di Foggia.
Leo Iaccarino, vigile del fuoco stimato e campione di consensi da più di 900 voti, è considerato da molti “una carta da spendere” per le prossime amministrative, anche per la candidatura a sindaco di Foggia. Per i mesi che mancano ai prossimi appuntamenti elettorali si occuperà di Masseria Giardino. Al consigliere comunale qualche settimana fa il sindaco ha conferito l’incarico per lo svolgimento di compiti di collaborazione nello studio, nella ricerca e nella promozione di azioni positive per la valorizzazione della Masseria Giardino, ai fini di un miglioramento della complessiva gestione del bene comunale.
Nello specifico Leo Iaccarino nello svolgimento dei suoi compiti, come si legge nel decreto di nomina, potrà formulare e presentare al sindaco e all’assessore al ramo proposte e soluzioni percorribili per il miglioramento della gestione: il consigliere comunale incaricato non ha poteri decisionali di alcun tipo diversi o ulteriori rispetto a quelli che derivano dallo status di consigliere né riceverà alcun compenso, ma potrà porre in essere delle azioni tese alla ricerca di nuovi sbocchi per il bene, che sin qui è stato gestito in maniera ordinaria, colo con la coltura cerealicola.
A l’Immediato Iaccarino si dichiara molto desideroso di fare. “Ho convocato un tavolo tecnico invitando il dirigente al settore ed i tre tecnici comunali per cercare insieme delle soluzioni per la valorizzazione del bene”, conferma. Un tempo i circa 400 ettari di Masseria Giardino, archiviata l’ipotesi di un mega parco solare durante l’amministrazione Mongelli, rappresentavano la parte più cospicua del patrimonio di alienare. L’Ente locale pensa ancora di vendere i suoli? L’eletto è molto chiaro. “Assolutamente no, i terreni non possono essere venduti. È sufficiente un’attenta gestione ed i conti tornano. Io pensavo ad un progetto di finanza o ad un bando europeo per poter attingere a finanziamenti per la ristrutturazione della Masseria. Recuperare quel patrimonio storico non può essere solo un sogno della comunità. Chi vuole investire nei terreni deve cedere qualcosa in più. Mi spiego: al miglior offerente sarà affidata la gestione”, rimarca.
Intanto nei terreni della Masseria, coltivati per 300 ettari a grano duro, per 33 ettari ad avena, per 25 a favino, per 6 ettari ad oliveto e con altri 32 ettari rimasti a maggese, si è trebbiato. Nell’annata 2017-2018 si sono spesi 45mila euro per semina e diserbanti e altri 43mila euro per le varie tecniche colturali e per la trebbiatura con conto terzisti individuati con un bando pubblico.
Tra gli amministratori prevale pessimismo sul bene, per questo Landella ha pensato di affidare l’onore a Iaccarino: è stato chiamato per ridare entusiasmo. La imponente masseria è di una struggente bellezza, ma ogni progetto di finanza si scontra con la realtà. Quali investimenti sarebbero redditizi e per il Comune e per il privato in un bene siffatto? In passato al tavolo di Landella erano arrivate diverse idee. Una rssa per anziani, un giardino botanico collegato all’Unifg, una beauty farm, una sala da ricevimenti. La palla ora è in mano a Iaccarino. Se la giocherà prima o durante le elezioni?