I carabinieri del Noe – Nucleo operativo ecologico di Bari hanno sequestrato l’area dell’interporto nella zona industriale di Cerignola dove da giovedì sono stati stoccati i rifiuti raccolti nella cittadina. Si tratta, in sostanza, di un’area a sei chilometri dal centro cittadino, ridotta ad una vera e propria discarica a cielo aperto. All’interno sarebbero confluiti i rifiuti raccolti da sabato dopo l’emergenza delle scorse settimane che ha visto il centro ofantino sommerso dall’immondizia. Circa 400 le tonnellate di rifiuti sversati nel piazzale.
Infinita vertenza Sia nel centro mascaniano
Con tre ordinanze sindacali il sindaco di Cerignola, Franco Metta dopo aver affidato il servizio di raccolta a tre società per ripulire la monnezza della città – la Ofanto Sviluppo in liquidazione, la Ecodaunia di Gerardo Manduano e la Laveco di Vincenzo Aucello – solo in seguito alla diffida del commissario Ager, Gianfranco Grandaliano, ha prima individuato nei suoli dell’ex interporto di Cerignola di proprietà della Ofanto Sviluppo srl in liquidazione le aree di trasbordo dei rifiuti raccolti verso gli impianti finali, attualmente designati dall’Ager Puglia nella discarica di Cisa a Massafra e ha poi ordinato alla società Istituto di Vigilanza Ariete srl con sede a Cerignola, della signora Chiara Montrone, di effettuare un servizio di vigilanza continuativo 24 ore su 24 dell’area ex interporto di Cerignola per controllare la sicurezza degli operatori autorizzati.
“Il sito dell’ex interporto ha una estensione di 25 ettari distanti dal centro abitato oltre 5 chilometri, è dotato di un’area scoperta impermeabilizzata con asfalto bituminoso estesa per 10 ettari che impediscono l’assorbimento del percolato del sottosuolo”, questo ha rilevato Metta in un’altra ordinanza nella quale spiegava il perché di tale necessità di stoccaggio.
“È necessario proseguire nell’attività di raccolta con urgenza per evitare l’incremento delle quantità abbandonate di rifiuti e gli incendi frequentemente appiccati, che costituiscono un serio ed evidente pericolo per l’igiene pubblica e per l’ordine pubblico”, ha evidenziato il sindaco nel suo atto.
Ma è arrivato oggi il sequestro dell’intera area dell’Interporto da parte dei Noe, e quindi non si potrà stoccare alcunché. In città la lotta politica è alle stelle. “Incapacità, approssimazione, affarismo hanno generato la catastrofe ambientale e sanitaria che sta vivendo la città! Metta è oramai un pericolo per la nostra comunità. Dopo aver causato l’emergenza, inquina e danneggia la zona industriale della nostra città. Vergogna! Dimissioni!”, è l’ultimo messaggio fatto circolare dall’oppositore piddino Tommaso Sgarro.