Sarà ballottaggio tra 15 giorni a San Nicandro Garganico tra il candidato della coalizione del centrodestra Costantino Ciavarella (a destra nella foto) e quello del centrosinistra Mario D’Ambrosio (a sinistra nella foto). Gli schieramenti classici funzionano ancora nell’unico centro della Capitanata superiore ai 15mila abitanti andato al voto ieri domenica 10 giugno.
Le varie espressioni civiche, compresa quella del sindaco uscente Piero Gualano, non più percepito come la novità, insieme all’esperienza del chirurgo Fabrizio Tancredi si sono fermate al terzo e quarto posto, rispettivamente con 1434 voti pari al 15,82% e 1292 consensi pari al 14,25. Con Tancredi ha un buono score il Nuovo CdU della gens Marinacci con 681 voti e il 7,94%, ma non basta per portare il medico al ballottaggio.
Disfatta anche per Gualano, sostenuto dal civismo pugliese, il quale ha ottenuto meno voti delle sue liste consegnando delle piccole percentuali di voto disgiunto pari a 97 voti in più al simbolo del Movimento 5 Stelle, arrivato ultimo, nonostante l’arrivo di tanti parlamentari, con Nicola Corso con appena 773 voti pari all’8,52%. Costantino Ciavarella ha ottenuto 3020 voti pari al 33,31% mentre D’Ambrosio 2.545 col 28,07%.
Per il centrodestra l’exploit è soprattutto dei Fratelli d’Italia primo partito della coalizione con 880 voti pari a ben il 10,26%. Un risultato strepitoso paragonato ai numeri soliti del partito meloniano. Merito della coesione del segretario cittadino Matteo La Torre. “A San Nicandro è stato fatto un lavoro davvero bello, sono molto orgoglioso, le mie nottate sannicandresi con Marcello Gemmato sono state premiate e siamo andati veramente bene. Abbiamo fatto le liste per vincere e non essere eletti, non a caso la chiusura della campagna elettorale l’ha fatta il nostro deputato Gemmato, che si è definito il parlamentare sannicandrese”, commenta a l’Immediato il coordinatore provinciale Giandonato La Salandra.
Va maluccio la Lega con un risicato 5,85% e 502 voti, un esito che non si discosta da quelli precedenti al boom di Salvini, che vola in ogni parte d’Italia in queste amministrative, a cominciare dal caso Terni. Andrà fatta una riflessione in casa Lega in Capitanata e in Puglia, annunciano coloro che desiderano entrare e che finora sono stati bloccati dalle dinamiche locali. Tiene Forza Italia, assai divisa a San Nicandro con 734 voti e l’8,56%, così come il partito ceriano con l’Udc al 7,85% e 673 consensi.
Nel centrosinistra è solido il Pd che si conferma primo partito della città col 16,82% e 1442 voti in alleanza con Noi con l’Italia al 7,15% (613 voti) e la lista civica Per un nuovo giorno al 6,27% (538 voti). Per il Pd l’esperimento San Nicandro dà anche anticipazioni sulle prossime amministrative 2019, l’alleanza col civismo pugliese non è più strettamente necessaria e può essere rinviata al secondo tempo della partita.