Non è più nel Movimento 5 Stelle, ma solo nel Gruppo Misto, tuttavia si sente sempre vicino al governo del cambiamento l’onorevole Antonio Tasso, che è intervenuto in aula a Montecitorio nella discussione sulla fiducia all’esecutivo del professor Conte.
“Nei giorni scorsi si è lavorato tanto per dar vita a un governo, superando distanze che sembravano inconciliabili. Questo non sarebbe stato possibile senza una decisa presa di posizione responsabile e sensibile, che considera la risoluzione dei problemi degli italiani come necessità prioritaria. A proposito di sensibilità, Signor Presidente del Consiglio, ho molto apprezzato che lei pochi giorni fa, nel piazzale antistante questo Palazzo, ha deciso di ascoltare alcuni lavoratori che invocavano il suo nome, prestando attenzione alle istanze di quei cittadini che vedono il proprio lavoro e, pertanto, il proprio futuro in bilico. Con quel semplice gesto, lei ha dato a quella gente un barlume di speranza e ha confermato il ruolo col quale si è presentato a noi: l’Avvocato del Popolo Italiano. L’ho molto apprezzata, Signor Presidente del Consiglio, glielo dico sinceramente. Ho fondate speranze che l’avvocato del popolo italiano ed i ministri della squadra di governo possano finalmente inaugurare quel processo di cambiamento che parta proprio dagli ultimi e dalle classi più deboli. Che questo governo si ponga come obiettivo la restituzione della dignità ai lavoratori, alle imprese, alle famiglie, che sono i pilastri della nostra società”, ha detto dal suo banco il manfredoniano Tasso, cacciato dal capo politico Luigi Di Maio per via del suo passato.
“Signor Presidente del Consiglio, ho ascoltato con molta attenzione il suo discorso al Senato, apprezzando il passaggio sulle ASD e sugli sport minori. La sinergia turismo-sport è un connubio vincente. Ve ne sono le basi, i presupposti, le possibilità, le capacità. Mi auguro che ogni giorno di questa legislatura sia scandito dall’impegno a migliorare le condizioni di vita di coloro che per molto, troppo tempo, sono stati ignorati”, ha concluso annunciando il suo “pieno e sincero sostegno” al Governo Conte.
Per un Tasso che resta grillino nonostante l’espulsione, vi sono dei portavoce che non sembrano avere il pieno gradimento della base. Coloro che sono stati prescelti per i collegi uninominali selezionati da Di Maio stentano a trovare una connessione con gli attivisti. Per alcuni l’azione si limita ad essere mediatica.
Le amministrative foggiane si avvicinano e tra i vecchi militanti e i nuovi in cerca di uno scranno al Comune si accendono le polemiche. Molti attivisti non apprezzano che il candidato sindaco possa essere pescato con troppa spregiudicatezza nella società civile o nel mondo delle imprese tra attori economici che sono stati vicini ad ogni partito e ad ogni vento politico. Alcuni nomi che circolano insistenti, come quello del presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca, sono stati bocciati sonoramente dai pentastellati più puri.
“C’è dibattito, stiamo cercando di capire in che modo indirizzarci verso le candidature, sono i gruppi a decidere. Non stanno litigando, ci sono visioni differenti, questo è vero, ma dire che ci sono attriti mi sembra esagerato”, osservano dallo staff alla nostra domanda su possibili disaccordi interni.
Trovare l’unità sui 32 nomi da candidare in lista al Comune di Foggia non sarà semplice così come non sarà facile evitare delazioni che possano inficiare la certificazione del simbolo e della lista.