Un cittadino pugliese alla foto postata dal Governatore Michele Emiliano con gli ospiti di Casa Sankara a San Severo per la festa del 2 giugno ha commentato con una domanda irriverente: “Qui è prima o dopo di essere andato dai fascisti di gioventù nazionale?”.
L’immagine con la maglietta della destra meloniana insieme a Guido Crosetto sta creando polemiche e prese di posizione senza fine nel Pd pugliese. Aveva cominciato l’oppositrice numero uno, l’europarlamentare Elena Gentile. Poi sono i arrivati i GD di Manfredonia, che non si sono visti a Casa Sankara, ma che citano Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana. “Emiliano sta con tutti – scrivono in una lunga nota -. Come può, ad oggi, restare negli schieramenti di un partito come il Pd un uomo che vacilla a destra e a manca pur di mantenere il consenso elettorale? Come può, un membro del partito democratico, passare da una manifestazione dedicata all’accoglienza degli immigrati ad una organizzata da uno schieramento politico che vuole lasciarli morire in mare? Come può, al netto di tutto questo, Michele Emiliano pontificare su chi possa considerarsi membro del Partito democratico oppure meno? Come può, Michele Emiliano, restare ancora nel Partito Democratico?”
L’iniziativa a Casa Sankara per chi c’era è apparsa una plastica rappresentazione dell’ostilità che ormai il Presidente della Puglia vive all’interno del suo partito e nel civismo pugliese, tentato a ritornare nella sua casa d’origine, ossia il centrodestra.
Fatta eccezione per i sanseveresi Nada Pennacchia, Matteo Ianzano e Luigi Presutto nessun altro del territorio di Capitanata ha partecipato alla festa della Repubblica nel luogo sottratto ai caporali. Complice forse il lutto che aveva colpito il sindaco Francesco Miglio e i funerali di suo padre, nessuno tra i civici o tra i dem ha pensato di dover essere presente insieme a quei ragazzi, in mezzo alla terra e ai container. Segno che le claque si stanno inesorabilmente spostando, in attesa di nuovi posizionamenti dentro il Pd e nello scacchiere politico generale.
Emiliano, accolto con gratitudine dalla comunità senegalese, in un tempo in cui parlar di migranti e di accoglienza non è popolare, è apparso solo con la sua struttura regionale e con quanti amavano Stefano Fumarulo. Una solitudine da non credere se si ritorna alla memoria delle sagre del programma.
Di certo, il presidente non è senza colpe. Tanti sono i temi che lo hanno allontanato dall’elettorato. Gino Lisa, ospedali, infrastrutture e ora anche la monnezza romana. Tanti che avevano fiducia nelle sue politiche oggi non possono non notare i passi falsi quando manca un anno all’avvio della campagna elettorale del 2020.
Attacca frontalmente il Governatore il numero uno camerale foggiano Fabio Porreca, che oggi viene citato per un suo commento forte su La Stampa in un articolo sul Quartiere Ferrovia e sull’ascesa a Foggia di Lega e M5S al governo. C’è chi ipotizza che sia cominciato un suo percorso di avvicinamento ai pentastellati, che potrebbe condurlo anche ad essere indicato come candidato sindaco di Foggia, pescato dalla società civile e dal mondo delle imprese, come già accaduto per i candidati all’uninominale.
Dal Movimento smentiscono. “Non lo abbiamo né proposto né si è proposto”, dichiarano. Tuttavia i rumors si moltiplicano anche perché il nome del presidente della Camera di Commercio viene anche associato ad una ipotesi di grande coalizione trasversale, senza la Forza Italia landelliana, che tiene insieme Lega, FdI, civici e pezzi di Pd sparsi.
Non si può dire che Porreca non sia stato uno dei sostenitori del civismo pugliese, eppure oggi l’imprenditore di Svicom, che aveva scritto una lettera senza sconti ad Emiliano sul Gino Lisa nei giorni dell’allungamento rapido della pista barese, si caratterizza come una delle sentinelle più attive per le infrastrutture del territorio. Più grillino dei grillini.
“Ottima cosa la grande soddisfazione per la riqualificazione della statale Bari-Brindisi-Lecce con 250 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione assegnati alla Puglia. A quando le soddisfazioni la provincia di Foggia?”, ha scritto sui social.
Insomma, le polemiche sulla maglietta della Gioventù Nazionale sembrano davvero poca cosa rispetto alla massiccia opposizione interna ad Emiliano. Che sarà mai una foto con rappresentanti politici che ancora lo invitano e/o non disertano le sue iniziative?