Giovedì il tris di ex parlamentari Pci-Pds, Angelo Rossi, Michele Galante e Orazio Montinaro in difesa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Cgil con la convinzione da parte loro che le “due destre”, come le hanno chiamate, di M5S e Lega possano trovare punti di equilibrio nel governo solo nell’antipolitica e nell’antieuropeismo, ieri molti dirigenti e militanti Pd davanti alla Prefettura per ribadire il loro “Viva l’Italia, per la democrazia, per la Costituzione e per il futuro degli Italiani”. “Ci mobilitiamo contro le tattiche di potere e le retoriche populiste di movimenti e partiti che non hanno la fiducia della maggioranza degli elettori”, si leggeva nella chiamata a raccolta del Pd provinciale, che ha radunato un po’ di dirigenti e l’unico parlamentare dem della Capitanata, tra i 4 pugliesi, Michele Bordo.
Il Pd e tutto il centrosinistra e quel che resta della sinistra tradizionale tentano, dopo la clamorosa disfatta del 4 marzo, di riaffermare il loro ruolo, cercando di reinventarsi un modo per essere competitivi. Come recuperare una connessione sentimentale con i cittadini, se la sfiducia di massa nei confronti della classe politica ormai si è cristallizzata tutta come disapprovazione nei confronti del Pd? La Direzione nazionale che riannoderà i fili della discussione interna si avrà a fine giugno o ad inizi luglio.
Si dice ancora “stordita” la segretaria provinciale Lia Azzarone, la quale più di altri si è “sacrificata”, accettando la complicata candidatura nel collegio uninominale Foggia-Gargano. Di certo il Pd non può limitarsi a “mangiare poc corn”, gufando sui possibili passi falsi dell’accordo gialloverde. Dovrà ritornare a fare politica di lotta, dopo tanti anni trascorsi a governare.
“Tra i cittadini c’è molta speranza, ci sono molti aspettative nei confronti del governo penta leghista, noi saremo vigili, faremo un’opposizione seria e costruttiva, sul territorio ripartiamo dalle nostre idee e dalla nostra storia, perché noi una storia ce l’abbiamo, abbiamo una passione per la politica e per il territorio. Ripartiamo anche dagli errori commessi”.
Azzarone fa autocritica, non nasconde gli sbagli. “C’è stato uno scollamento con gli elettori e con il territorio, si riparte da lì e si riparte dal rispetto per le istituzioni, dall’orgoglio della nostra Italia. Oggi un Governo ha giurato, saremo rispettosi, faremo un’opposizione costruttiva, senza parolacce, ma con idee e proposte e ripartiremo da questo. Non è facile, non è un bel momento per il Partito democratico, però siamo una comunità unita”.
Non teme la partita delle amministrative di Foggia la segretaria, il cui nome per la candidatura a sindaca è stato forse “bruciato” dopo l’esperienza delle Politiche. Proprio in Cgil ieri alcuni padri nobili hanno ribadito la necessità di allargare il campo e di aprire spazi di discussione con quanti fanno volontariato in parrocchia e nelle periferie. Associazioni, sindacato, Acli, cooperative, esperienze culturali. La sinistra anti-salviniana, che si caratterizza sul welfare e sui diritti civili, è ancora viva. O almeno così credono.
“Noi metteremo in campo le nostre proposte, col segretario cittadino Davide Emanuele – continua Azzarone – ci saranno i confronti, oggi abbiamo qualche impostazione diversa rispetto a ieri. Ripartiamo da noi”. Che significa? I civici, che non sono qui con voi oggi, non fanno più parte dell’alleanza? “Questo sarà oggetto di discussione degli organismi dirigenti. Questa iniziativa è nata perché molti di noi non potevano essere a Roma alla manifestazione col reggente Martina”.
L’onorevole Michele Bordo è apparso rasserenato. “Mi aspetto che i gli 8 parlamentari pentastellati del nostro territorio facciano di tutto per migliorare le condizioni socioeconomiche di queste comunità, considerato che fino a ieri hanno sempre detto che i rappresentanti di questo territorio in Parlamento ma anche in altre istituzioni avevano fatto poco. Credo che non ci sia mai stato un numero così nutrito di parlamentari dello stesso colore politico in rappresentanza di questo territorio. speriamo che lavorino per il bene di questa comunità e che consentano al loro governo di produrre atti e di fare scelte in favore della Capitanata. La nostra sarà una opposizione dura, non certamente preconcetta, ma dura: questo è il Governo più di destra della storia repubblicana nel nostro Paese. hanno sottoscritto un contratto di governo pieno di promesse, credo che vadano messi alla prova. Molte delle promesse non saranno nelle condizioni di mantenerle”.