“Gli uomini passano, le idee restano”: a Foggia il monumento a Falcone e Borsellino

Cerimonia questa mattina nei pressi del Carmine Nuovo, in piazzale Magistrati, alla presenza delle massime autorità civili e militari in ricordo della strage di Capaci, avvenuta 26 anni fa, il 23 maggio 1992

Il 23 maggio 1992 è la tragica data che segna la strage di Capaci, giorno in cui per mano mafiosa furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Oggi, a 26 anni di distanza da quel giorno, l’Italia intera ricorda quel momento che ha segnato la storia. Anche a Foggia, questa mattina, si è svolta una manifestazione nei pressi della chiesa del Carmine Nuovo, in piazzale Magistrati, dove per l’occasione è stato inaugurato il monumento dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Presenti tutte le massime autorità, civili e militari: il Prefetto di Foggia, Massimo Mariani; il Procuratore della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro; il Presidente Associazione Magistrati Antonio Buccaro; il sindaco di Foggia Franco Landella; il Presidente del Consiglio Comunale di Foggia Luigi Miranda e i rappresentanti delle forze dell’ordine. La pioggia non ha fermato nessuno, nemmeno i piccoli studenti dell’Istituto Santa Maria del Carmine che hanno partecipato alla manifestazione con un momento di raccoglimento e di riflessione.

“Il 23 maggio 1992 non è la sconfitta dello Stato, ma esattamente l’opposto – ha dichiaro il Prefetto Mariani -. Rappresenta il punto di partenza, di inizio, della riscossa dello Stato. Ricordo benissimo quel giorno, ero un giovane funzionario cresciuto seguendo le vicende dell’antimafia di allora. Ricordo il giudice Falcone e chi era attorno a lui. Ricordo ancora la sensazione di sconforto che si respirava, ma noi eravamo ancora tutti più solidi nel fare di più per il nostro dovere, per la nostra scelta di servizio nei confronti dei cittadini, dei valori della Costituzione e delle leggi della Repubblica. Non c’è mai stato un momento di smarrimento”.

“Sono orgoglioso di essere foggiano, ma oggi lo sono un po’ di più – ha detto il Procuratore Vaccaro -. La mia città ha fatto un passo in avanti, dedicando questo monumento proprio vicino al Palazzo di Giustizia. Bisogna essere uniti contro la mafia e l’illegalità per far sì che questi sacrifici umani siano utili – è il messaggio che ha voluto dare alla città -. Dobbiamo ricordare sempre Falcone e Borsellino. La lotta alla mafia non si fa solo nei palazzi istituzionali”.

Il monumento dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è stato ideato da Cristian Biasci, docente dell’Accademia di Belle Arti di Foggia. “Il 23 maggio del ’92 ero uno studente fuorisede a Firenze, ricordo che io e i miei compagni rimanemmo senza fiato. Capimmo da subito che era successo qualcosa di forte – ha raccontato Biasci -. Da quel momento infatti, si è instaurato un meccanismo che ha portato alla rinascita, alla riscossa di un qualcosa che sembrava far parte della vita, come era la mafia nelle terre di Sicilia. Oggi è importante il grande lavoro di sensibilizzazione e di formazione che viene fatto soprattutto nelle scuole. I bambini devono capire che valori come legalità e giustizia sono valori fondanti per la società e nessuno può permettersi in alcun modo di reprimerli verso gli altri”. L’opera. “È un lavoro simbolico ed immediato, c’è un forte contrasto tra due materiali – ha illustrato l’autore -. Comprende una parte studiata, pensata. Una forma pulita e tagliente che è l’acciaio corten, materiale incorruttibile che col tempo non si distrugge. In contrasto con la pietra che è un qualcosa che invece sembra radicato alla terra, simboleggia quel qualcosa che può cambiare, che deve essere rotto, spezzato e modificato. L’acciaio rappresenta anche il lavoro costante dell’uomo. Tutto il significato dell’opera sta nelle parole di Falcone incise nel bassorilievo: Gli uomini passano, le idee restano . È un’idea quindi che deve restare e deve essere trasmessa” – ha concluso Biasci.