Amministrative Gargano, a Peschici e Vico si vince (o si perde) per un pugno di voti

Due giorni alla consegna ufficiale delle liste e delle candidature, tra diverse polemiche, sovreccitazioni e smentite. Ecco la situazione

Sul Gargano le elezioni amministrative del prossimo 10 giugno si vinceranno e si perderanno per un pugno di voti, per questa o quella alleanza sfumata. Per una famiglia che va e un’altra che viene. Il resoconto di ieri de l’Immediato, quando mancano due giorni alla consegna ufficiale delle liste e delle candidature, ha suscitato diverse polemiche, sovreccitazioni e smentite.

Iniziamo da Vico del Gargano

Nessuno screzio nella coalizione del candidato Michele Scaramuzzo. L’ingegner Mario Monaco asserisce che il suo appoggio non vacilla affatto a seguito dell’approdo nella medesima lista dell’architetto Delli Muti. Anzi. “La giornalista, solitamente bene informata, avrebbe fatto bene ad attingere direttamente da me le informazioni sul mio “posizionamento” elettorale piuttosto che utilizzare fonti interessate e scadenti”, ha scritto Monaco alla nostra redazione. E ha aggiunto: “A ogni buon conto, ribadisco il mio appoggio convinto e “totale”, per quello che vale, al dottor Scaramuzzo e alla sua compagine. Aggiungo anche, e non è irrilevante, che ritengo che l’architetto Delli Muti e i suoi amici daranno un importante contributo elettorale e di arricchimento di idee e di programmi alla Lista”.

A maggior conferma delle sue parole arrivano anche le telefonate del candidato Scaramuzzo e di uno dei candidati consiglieri, il piddino ed ex assessore allo sport amatissimo, Nicolino Sciscio.

“Io e Monaco siamo testimoni di nozze, ci lega una profonda amicizia. È vero in passato non correva buon sangue tra la sua famiglia e Delli Muti, ma ora tutto è risolto. La nostra è una coalizione importante, trasversale e non solo di centrosinistra come la si vuol far passare. Ho avuto una sola tessera tanti anni fa, quella della prima Forza Italia”, è stato il commento di Scaramuzzo.

Quanto a Sciscio è stato più che chiaro: “Solo noi possiamo perdere queste elezioni, Sementino non ha chance, nonostante ora si stia dando tanto da fare. Delli Muti è un tecnico esperto che consentirà alla amministrazione Scaramuzzo, se saremo eletti, di cominciare subito a lavorare”.

A detta di molti, il malcontento nei confronti del sindaco uscente Michele Sementino è tale e radicato che non può essere cancellato con tardivi lavori e rifacimenti di strade. Tanto più che nella sua lista ci sarebbero almeno 3 candidati Udc considerati troppo “fiacchi”. Se i candidati consiglieri non raggiungono quota 50 voti si perde di sicuro. La base per vincere a Vico, con una popolazione votante di circa 4200 elettori, è una media di 150 consensi a testa. Di certo il vento leghista soffierà, con il Capitano Matteo Salvini atteso il prossimo 6 giugno, ma la debolezza di Daniele Cusmai sta proprio nella sua lista.

Precisazioni da Peschici

Francesco D’arenzo dubita della reale forza dell’uscente Franco Tavaglione e conferma la sua totale adesione al progetto di “Uniti Verso il Futuro” di candidato sindaco Memo Afferrante, che spiega, è “nato solo ed esclusivamente, con la precisa volontà di invertire il trend economico e sociale che ha caratterizzato negativamente l’ultima fase amministrativa della comunità peschiciana, vittima troppo spesso di immobilismo e di mala gestione, soprattutto riguardo ai temi trainanti dell’economia locale quali turismo, sviluppo culturale ed imprenditoriale”.

D’arenzo spiega: “I 12 candidati tra cui, professionisti, imprenditori e giovani laureati, garantiranno una rappresentanza concreta in ogni settore socio-economico e forniranno il giusto mix di esperienza, capacità amministrativa e di nuove energie, che sono necessarie per poter svolgere al meglio ed in maniera fattiva l’arduo compito, che gli verrà affidato. I punti di forza sono sicuramente l’affiatamento e la coesione, garanzie di successo, una volta ottenuta la vittoria alle urne, il prossimo 10 giugno. Già in occasione della propria candidatura, l’Avv. Afferrante ha tenuto a precisare come alla base di questa scelta ci siano la passione per la gestione della cosa pubblica e l’amore per il paese tutto”.

La consigliera pentastellata Rosa Barone assicura che non c’è nessun dialogo tra i giovani pentastellati e altri componenti dei partiti tradizionali peschiciani. “Nessun pentastellato, tanto meno i giovani, sta dialogando con nessuno”, la sua secca sconfessione.