Movimenti e recriminazioni nel centrodestra. Il possibile voto anticipato fa ribollire dirigenti, militanti, partiti e non eletti del 4 marzo. È nel centrodestra che c’è maggiore fibrillazione, perché è lì che si potrebbero polarizzare o trasferire flussi di voto.
“Stavolta mi farò sentire, nessuno che è esterno al territorio foggiano potrà essere catapultato in lista, in Forza Italia. Non ci sarà nessuna Annaelsa (Tartaglione, ndr). L’ho detto in faccia a Giandiego Gatta davanti a Gino Vitali a Lucera, la mia posizione era in favore di Giandiego, ma lui si è fatto misurare il polso, l’ha ritenuta troppo oltranzista: ha bagnato la mia polvere e ha accettato quel collegio, pretendendo dapprima quello di Foggia”, è il commento del sindaco Franco Landella a l’Immediato sulle nuove candidature al Parlamento che potrebbero ritornare attuali, molto prima del previsto.
È nella Lega però che vi sono gli appetiti maggiori, con una continua lotta tra vecchia guardia e nuovi potenziali ingressi. Non si rassegna il sangiovannese Saverio Siorini, congelato per le sue dichiarazioni sessiste a mezzo social, che continua a chieder conto dei fondi del tesseramento leghista pugliese. Da parte sua nessuna polemica nei confronti del partito. “Sasso che non ha mai rappresentato niente si è posto (falsamente) quale coordinatore del movimento, mentre era solo stato indicato quale Referente Regionale, dal Sen. Volpi. Nonostante Sasso non avesse poteri decisionali, si è permesso di fare nomine e distribuire deleghe, rendendosi agli occhi di Salvini, quale unico artefice del movimento in Puglia. Sasso si è permesso di praticare defezioni ed espulsioni dal movimento, a lui non consentite. Ha iniziato da Calvo, da lui definito Mela Marcia, ha continuato defezionando me definendomi un pazzoide-slerotico ed ha continuato con le esautorazioni ed assegnazioni di nuove nomine, non previste né possibili nella sua mansione, al fine di escludere qualsiasi possibilità ad altri di poterlo oscurare nella sua premeditata e multicollegiale candidatura. Difatti ha furtivamente consegnato le liste nominali per le politiche dove è risultato il quasi unico candidato possibile”.

L’acquisizione di denaro in proporzione dei 3/4 versati nelle sue mani ed 1/4 lasciato ai responsabili provinciali del tesseramento fa ancora discutere. Quei 5 euro restanti ai delegati provinciali sono ancora motivo di scontro.
Molti leghisti della prima ora, ormai non più vicini alla linea di Fariello, Contini e dei tre eletti comunali, sempre più scalzati almeno nella visibilità mediatica dall’amico del Capitano Matteo Salvini, Raimondo Ursitti, potrebbero transitare in Puglia Popolare con il leader Massimo Cassano, per il tramite di Luigi Pompilio, ex sindaco di San Giovanni Rotondo e vice coordinatore del movimento dell’ex Senatore barese.
A San Nicandro alcuni salviniani ormai senza casa potrebbero ingrossare la lista che sta approntando Rino De Martino in appoggio al candidato sindaco del figlio di Nino Marinacci, da tutt’altra parte rispetto al candidato sindaco Ciavarella di Angelo Cera. Proprio oggi c’è stato un incontro fortuito tra De Martino e Siorini.
Intanto sabato 5 maggio 2018 si è riunito il Coordinamento Provinciale di Puglia Popolare per un primo esame politico delle dinamiche territoriali, con particolare attenzione alle maggiori realtà comunali, prossime al rinnovo delle proprie assemblee elettive. Il Coordinamento ha ricevuto, altresì, pieno mandato per dar corso anche alle procedure di adesione con diversi movimenti associativi, al fine di condividere un percorso politico-programmatico da sottoporre alle comunità della capitanata.
In un corposo documento politico, il movimento ha evidenziato di “giudicare l’attuale azione del governo regionale di scarsa incidenza sui grandi temi che condizionano e frenano lo sviluppo dei territori. Ma anche le attuali risposte offerte alla collettività della Capitanata dall’Amministrazione Provinciale di Foggia, pur nella retrocessa condizione di ente di secondo livello, non sembrano aver interrotto il gap negativo che si registra ormai da anni sul piano sociale ed economico, come descrivono i report delle più significative analisi specializzate”. Primi focus su alcune città della pentapoli.
“Nelle città di Foggia, San Severo e Lucera, continuano a sussistere criticità molto preoccupanti – osservano De Martino & Co – che richiederebbero interventi seri ed immediati, frutto di volontà condivise e non certo riscontrabili nel permanente clima di litigiosità interni alle rispettive maggioranze, nate più sul mero calcolo numerico e non politico, dunque di breve respiro. È innegabile che una o più maggioranze posticce non potranno mai sostituirsi a maggioranze politiche, motivo per il quale da Puglia Popolare viene l’invito agli attuali Sindaci e ai diversi partner che si riconoscono in quei percorsi politici a saper guardare Oltre, ad aprirsi cioè al dialogo dei nuovi fermenti che agitano il mondo associativo, i movimenti di base, il civismo organizzato, fattori determinanti per rigenerare la politica attraverso un reale rinnovamento di programmi e di metodo. Quel che più servirebbe è l’apertura di un confronto anche serrato sugli innumerevoli temi che caratterizzano le difficoltà di un territorio che sembra volersi candidare alla marginalità, perché la Capitanata avverte il peso della crisi più di altre realtà, soprattutto sul piano occupazionale, senza riuscire per altro a connettersi con le pressanti istanze delle sue comunità locali”.