Saranno recuperate domenica le Giornate FAI a Rocchetta. “Ciceroni” gli studenti di Volta e de Sanctis

Dopo l’annullamento a causa del maltempo ecco il recupero previsto per il 15 aprile. Gli orari per tutti i luoghi da visitare sono 9.30-12.30 e 15.30-19

Domenica 15 aprile saranno “recuperate”, a Rocchetta Sant’Antonio, le visite delle Giornate Fai di Primavera celebrate il 24 e 25 marzo scorsi ma che, per il centro del Subappennino, erano state annulate a causa del maltempo. Gli orari per tutti i luoghi da visitare sono 9.30-12.30 e 15.30-19.

Di seguito, l’elenco dei beni che saranno aperti grazie all’organizzazione della Delegazione FAI di Foggia. L’illustrazione dei luoghi sarà curata dagli “Apprendisti Ciceroni FAI” del Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Foggia e della Scuola “Francesco de Sanctis” di Rocchetta Sant’Antonio, tranne che per il sito della Madonna del Pozzo, dove, a guidare i visitatori, sarà il prof. Alessandro Forlè.

Castello d’Aquino.
Ammorsato nella sua parte più alta sugli strapiombi di una collina calcarea, questo castello fu voluto dal barone Ladislao II d’Aquino. La costruzione, completata nel 1507, rivela evidenti le tracce dei nuovi orientamenti d’incastellamento secondo la lezione del senese Francesco di Giorgio Martini. Dall’alto delle sue torri a carena di nave, si domina con un vertiginoso colpo d’occhio tutto il paesaggio dai crinali dell’Appennino Irpino a sud-ovest, alla piana di Capitanata, alla lontana collina di Monte S. Angelo sul Gargano nitidamente visibile con il cielo terso. L’opera non destinata a residenza, appare al visitatore leggera ed elegante, ma al contempo imponente per la massa sviluppata. Il feudo di Rocchetta con il castello attraverso vari passaggi di proprietà, pervenne nel 1609 alla famiglia genovese dei Doria. Nel 1849 il castello e le relative proprietà vennero vendute da Filippo Andrea Doria a Giovanni Piccolo e fratelli i cui eredi sono ancora proprietari.

Cattedrale dell’Assunta.
In cima alla salita di Corso Giuseppe Piccolo, fa bella mostra di sé l’imponente facciata barocca della Cattedrale divisa in diverse lesene laterali a mo’ di colonne e con un portale di pregevole fattura. La Cattedrale, voluta da Mons. Nicolò d’Amato, e progettata dall’ing. Giovanni Mencarelli di Barletta si sviluppa con forma rettangolare a croce latina. Fu realizzata dai maestri Silvestro e Sabato Pollice e fu consacrata il 28 ottobre del 1768. Interessanti da visitare all’interno sono, fra l’altro, il Coro ligneo del Villani; un organo del XVIII secolo con cantoria (opera di L. Tassoni di S. Potito); l’arredo marmoreo degli altari (opera del Cimafonti di Napoli) splendidamente decorati con rosso di Venezia, Pavos di Francia e verde antico; numerosi quadri ad olio su tela fra cui spicca l’ “Ultima Cena”, di Scuola napoletana, del XIX secolo; la vertiginosa cupola centrale, alta 23 metri, con stucchi a rilievo che disegnano scene del vecchio e nuovo Testamento.

Chiesa della Maddalena
La Chiesa di Santa Maria Maddalena, eretta a devozione di San Rocco dopo la terribile peste del 1656, è una chiesa a navata unica con un’altare centrale in marmo bianco pigmentato e con figure ornamentali in pietra nera . L’altare custodisce un tabernacolo con una porta in bronzo finemente lavorata e con un bassorilievo rappresentante San Rocco. Pregevoli gli stucchi del soffitto ad arcate, un organo in legno e gli altari laterali. La facciata è in pietra bianca: spiccano il frontone, sovrastante il timpano, con ai lati due piccole torri che inglobano due campane di Agnone del ‘700; al centro una statua di San Rocco con un cane e la scritta “Eris in peste patronus”; sotto il timpano e sulla porta di ingresso notevole è il portale. La chiesa si apre sulla piazza dedicata alla concittadina vincitrice del Premio Strega 1995 Mariateresa Di Lascia. Era già stata Piazza del Popolo e successivamente, dopo la resistenza e il riscatto sul fiume Piave, fu intitolata Piazza XXIV Maggio.

Madonna del Pozzo e S. Maria di Giuncarico
Si tratta di due cappelle rurali di importanza soprattutto di tipo etnografico e storico. La cappella di S.Maria del Pozzo è stata fortemente rimaneggiata, mentre gli interventi eseguiti a Giuncarico hanno comunque preservato la monumentalità del Santuario, importantissimo a partire dall’età medievale (Bolla di Pasquale II). Si consiglia di arrivare a Rocchetta e di lì avviarsi alla visita dei luoghi, che si situano a distanza di pochi chilometri dal centro abitato.