Mentre molti portavoce, attivisti e collaboratori, da Mario Furore alla consigliera regionale Antonella Laricchia passando per il neo senatore foggiano Marco Pellegrini, hanno partecipato ad Ivrea col capo politico Luigi Di Maio, Beppe Grillo e Davide Caseleggio all’evento SUM#02, a due anni dalla prematura scomparsa di Gianroberto Casaleggio, organizzato dall’Associazione col titolo “Capire il Futuro”, con importanti relatori nazionali e internazionali, altri deputati, tra cui Giorgio Lovecchio, Carla Giuliano, Rosa Menga, Marialuisa Faro e la senatrice Gisella Naturale hanno trascorso il weekend in un “tour di ringraziamento” sul Gargano e sull’Alto Tavoliere con gli elettori del Movimento 5 Stelle. Tappe: Peschici, Carpino, Ischitella e San Nicandro sabato e San Severo e Torremaggiore oggi, domenica.
“Le impressioni del tour sono state ottime, a Peschici non ero mai stato in campagna elettorale. Mi ha stupito molto Carpino, dove ad ascoltarci c’era anche il comandante dei Vigili Urbani. La piazza era stracolma”, spiega a l’Immediato Giorgio Lovecchio davanti al Comune di Foggia.
Lovecchio, terzo nel listino plurinominale, è più di altri eletti del Movimento oggi in Parlamento un vero portavoce, perché da sempre è in contatto costante con la base. È un attivista della prima ora. I suoi 147 voti sul portale alle Parlamentarie rappresentano un credito offerto alla sua persona dagli iscritti.
Tanti giuristi ed esperti, sui social, continuano a polemizzare sul termine pentastellato di “portavoce”, che sarebbe contrario alla Costituzione vigente e all’articolo 67. Lovecchio ha la sua idea. “La Costituzione fu scritta dopo gli anni tremendi del Fascismo, quando l’assenza di vincolo di mandato serviva a garantire la libertà del parlamentare, sappiamo cosa ha significato in termini di trasformismo. Io credo che quando non si condividono più le idee del partito col quale si è eletti, ci si debba ritirare e dimettere, non si può fare il gioco del tornaconto personale. La storia politica è cambiata, si dovrebbe fare un passo indietro e andarsene. C’è una base a cui render conto. Io non sono arrivato ieri come molti eletti nei collegi uninominali: ho una posizione diversa, devo rendicontare il mio operato alla base”.
A poco più di un mese dalla marea gialla e dal cappotto del 4 marzo, attivisti e meetup stanno premendo per delle istanze specifiche. In primo piano ci sono la vertenza Gino Lisa, la vicenda del baffo ferroviario, l’agricoltura e la privatizzazione del seme del Senatore Cappelli, la cui commercializzazione è stata “scippata” dal Nord.
Sulle possibili alleanze di Governo, Lovecchio non si sbilancia. Ma ammette la difficoltà sul tema tra i pentastellati: “La base è molto spaccata sul Governo e sugli accordi. È divisa a metà anche qui a Foggia tra chi vorrebbe un governo con la Lega e chi preferisce invece il Pd”. Teme una alleanza centrodestra Pd? Crede che il Movimento possa essere fatto fuori come nel 2013? La risposta è complessa. “A differenza del 2013 non siamo più una minoranza, credo che un governo Forza Italia+ Pd sia uno scenario molto difficile. Un governo di scopo è una sciocchezza, perché ogni possibile alleanza toccherà dei temi importanti, al di là di una nuova legge elettorale”.
Lovecchio è fiducioso sulle amministrative. A San Nicandro per il prossimo 10 giugno si aspetta solo la certificazione della lista presentata dai vari attivisti. “Nel 2014 a Foggia abbiamo avuto difficoltà a reperire gente, benché poi ci fossero 3 liste. Io spero che ci sia una convergenza”.
Ricorda il caso di Foggia e Pesaro, mentre nel capoluogo dauno si andò alla votazione sui nomi, nella città marchigiana scelsero di votare per le liste. Quella fu la strada maestra. “Si doveva decidere la lista e invece ci furono quelle fratture che portarono al risultato deludente del 2014. Oggi non sappiamo quali saranno i metodi, ma il nostro intento sarà quello di arrivare ad una lista unica condivisa, con 32 candidati. Sono 52 anni che Foggia non esprime un così alto numero di parlamentari e anche questo dato deve far riflettere per non creare confusione nei diversi Comuni. San Severo, dove pure si voterà nel 2019, ha risposto bene, abbiamo avuto una buona performance, vediamo gli attivisti come si muovono. Sono un gruppo solido”.
Dappertutto ci sono contrapposizioni personali nei Comuni, a San Severo Giorgio Sernia ha subito il filtro di qualità per motivi non meglio identificati, lo stesso è accaduto a Manfredonia, ma Lovecchio è convinto che la forza trascinante attuale del Movimento farà superare ogni ostacolo.
Il portavoce foggiano è in fase di assegnazione alle Commissioni Parlamentati, ha indicato le sue preferenze per Agricoltura, Trasporti e Bilancio. “Io preferirei l’Agricoltura perché la seguo da un paio di anni, grazie alla mia collaborazione con l’associazione Granosalus, ho molte conoscenze sulle problematiche agricole”.
Per le amministrative le coalizioni multilista sono ancora il tallone d’Achille del Movimento che non cambierà mai la regola della lista unica, ma Lovecchio è ottimista: “Un foggiano su due ha votato il Movimento, è vero, le amministrative sono molto diverse, vale la conoscenza del candidato, le possibili clientele, ma se facciamo un buon lavoro e presentiamo una buona proposta si vince a mani basse”, è il pronostico.