La Regione Puglia promette “contrasto e rinascita” insieme al Comandante dei Carabinieri forestali Giuseppe Silletti sul tema spinosissimo della Xylella fastidiosa. Il batterio si sta allargando oltre l’area cuscinetto. Il 29 marzo scorso sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia la Determina numero 109 del 19 marzo 2018 ha aggiornato le aree delimitate alla Xylella fastidiosa. Il CNR ha comunicato i risultati della caratterizzazione genetica degli isolati di Xylella fastidiosa, estratti dalle piante infette individuate nella zona cuscinetto (agri di Cisternino, Ostuni e Ceglie Messapica), confermando che si tratta di Xylella fastidiosa sottospecie Pauca ST53. Per questo la Regione ha inteso estendere e modificare le aree, delimitandole in “zona infetta” , focolai puntiformi in agro di Ostuni, Cisternino e Ceglie Messapica, “zona cuscinetto” e “zona di contenimento”.
Questa mattina a poche ore dal vertice di maggioranza, che condurrà il presidente Michele Emiliano al rimpasto di Giunta, l’assessore Leo Di Gioia in compagnia dell’inseparabile super dirigente Gianluca Nardone ha elogiato lo “stile di lavoro dei Carabinieri”. Sulla Xylella il civico Di Gioia si gioca molto del suo futuro politico. “Si poteva immaginare un forte impatto repressivo, invece c’è un approccio partecipato. Alle vittime non si può infliggere anche il danno di una sanzione, senza aver spiegato le ragioni di un impegno comune- ha detto in conferenza- Ciascuno per la sua quota è colpito dala Xylella, ognuno deve rendersi conto che oltre ad aver subito il danno non deve far allargarla, potrebbe essere chiamato a dei lavori di prevenzione, che ci consentono di abbattere il rischio di contagio. La Regione ha assunto l’onore di scrivere una legge per redigere delle norme. Il braccio operativo dei Carabinieri è autorevole al punto da indurre anche i più scettici a seguire le norme e a annullare la infrazioni, che in molti casi erano anche in aree comunali. Dobbiamo cercare di avere uno sforzo collegiale, è di tutta evidenza che l’attività è preliminare e ci consente di fare dei piccoli passi in avanti”.
Ebbene, la determina ha riperimetrato l’area. L’assessore ha ammesso un dato drammatico. “Seppur lentamente c’è una inesorabile avanzata della Xylella, che deve tenere tutti molto vigili – ha confessato -. La Regione sta facendo quanto è nelle proprie possibilità per mettere in campo le risorse per la ricerca e per immaginare un futuro. Il tema dei reimpianti era stato chiesto dal mondo olivicolo salentino, dobbiamo ricostruire la speranza di una olivicoltura degna di quei territori e della loro storia”. Rimborsi e ristori del danno prodotto sono uno dei temi. “Stiamo mantenendo vivo il sistema del Psr, metteremo in campo strumenti ad hoc per ricominciare a fare investimenti con le limitazioni alle cultival tolleranti con l’idea di regole alla base per i supporti del Ministero e dell’Europa, se volessero contribuire al nostro impegnativo sforzo. Sappiamo che le questioni sono complicate”.
A Nardone il compito di dare i numeri della Xylella. I focolai nell’area cuscinetto sono ben 7, le piante infette al termine della fase di monitoraggio sono 3mila. “Le pattuglie che hanno lavorato ieri hanno avuto un ottimo riscontro con la gente”, ha detto il Comandante. In conferenza stampa anche Maria Zurlo, assessore alle Politiche agricole del Comune di Ostuni, che si è fatto portavoce insieme ad altri 7 Comuni del Gal Alto Salento della questione.
Anche il Gal della Valle d’Itria si interesserà alla Xylella, perché il batterio è entrato anche nella zona più cool della Puglia. “Indispensabile che si venga a contrastare il problema, abbiamo contezza della sua entità. Noi stiamo cercando di arginare il problema, in seguito dobbiamo trovare una sinergia con la disponibilità della forze armate per limitare la Xylella, 220 km quadrati di territorio ad Ostuni non sono pochi, abbiamo creato un comitato anti Xylella”, ha spiegato.