26 presenti. Un po’ in ritardo Marcello Sciagura e Giuseppe Mainiero protagonisti della conferenza stampa contro l’Amiu. Seduta valida di consiglio comunale in seconda convocazione nel Sabato Santo con il sindaco di Foggia dimissionario Franco Landella per l’approvazione del Pef e dell’affaire Tari. In aula anche i due coordinatori di FdI e Lega, Giandonato La Salandra e Silvano Contini.
8 gli eletti nel centrosinistra (Marasco, de Pellegrino, Russo, Cusmai, Sciagura, Rizzi, Citro e Iaccarino), presenti i tre dissidenti Cataneo, Pertosa e Russo. 13 quindi i voti contrari al Piano economico finanziario di Amiu e all’amministrazione. 12 invece gli esponenti del centrodestra più il presidente Luigi Miranda. Assenti i tre eletti della Lega e i tre consiglieri del centrosinistra Buonarota, Clemente e Cassitti, di cui gli ultimi due meno ostili a Landella.
Prima della discussione del tema all’ordine del giorno un minuto di silenzio per l’anniversario della morte di Francesco Marcone, vittima di mafia ucciso il 31 marzo del 1995 e alcuni altri interventi politici.
“Arrivo dal mio posto di lavoro, non vivo di politica ma del mio posto Fiat. Sono qui non per interesse, poltrone o ricatti, ma per il bene della città e voglio che il Consiglio si concluda nel miglior modo possibile”, ha osservato Nicola Russo.
Tre le sedute “gratis” per gli eletti che a marzo avevano già firmato il numero massimo di presenze e gettoni utili all’emolumento.
Prima del voto l’eletto azzurro e manager Luigi Viggiano aveva ipotizzato a l’Immediato di poter diventare determinante. Nelle scorse sedute si era astenuto. “Non me la sento di far andare sotto l’amministrazione, non posso prendermi la responsabilità di far cadere il governo della città. Occorre essere critici ma non cattivi. Se non parlo è perché c’è ormai poco da dire”.
“I problemi vanno posti per tempo, la domanda che mi son posto è: che primo cittadino è un sindaco che abbandona la città nel suo momento più critico e lascia la responsabilità del cerino alla sua sparuta maggioranza? Manca una guida autorevole. Le persone di cui si è circondato il primo cittadino non erano adeguate: non ho sentito proferire nessuna parola dall’assessore all’ambiente, dai membri del CdA e dal vicesindaco. Un silenzio assordante. L’inadeguatezza di questa amministrazione è evidente. Abbiamo assistito a videoconferenze non da parte dei soggetti deputati”, è stato l’intervento con grande vis polemica di Pertosa, che ha molto indispettito il dirigente Carlo Dicesare. “Lo stabilisce lei chi sia deputato a parlare?”.
Attimi di nervosismo in aula, che hanno indotto Dicesare ad abbandonare l’assise offesosi per i diversi affronti.
“Fate un regalo di Pasqua alla città, dimettetevi, siete inadeguati”, ha arringato Mainiero.
Rizzi ha parlato di un silenzio “grave” anche da parte della società civile.
Un atto di indirizzo è stato presentato dalle minoranze per riportare la situazione alla razionalità. “Considerato che il Comune di Foggia, stante la partecipazione in Amiu nella misura del 21,87% beneficerà di un dividendo di 1.008.627 euro così come determinato dall’Assemblea dei soci. Al predetto stanziamento verrà incluso un ulteriore importo di 356.336 euro si dà mandato agli uffici di redigere nel più breve tempo possibile un atto di delibera al fine di contenere la pressione fiscale della Tari in vigore per l’anno d’imposta 2018”, si legge nel documento illustrato in aula dall’esperto Marcello Sciagura.
Le minoranze hanno chiesto di inserire questo atto di indirizzo per deporre l’ascia di guerra e per rivedere il Pef, per un effettivo vantaggio. Con la possibilità di sedersi al tavolo con Amiu portando in discussione i temi del biostabilizzatore, per valutare anche il contratto di servizio per modificarlo a tutto vantaggio della città.
La mozione, ha specificato Sciagura, deve essere postuma all’approvazione delle tariffe.
Netto l’interesse della giovane eletta Ilaria Mari, che ha ammesso le problematiche politiche sul biostabilizzatore, note da tempo e non certo scoperte lunedì scorso.
“La proposta fornita da Sciagura può essere pregevole, ma quello che mi perplime è che vi sia ancora chi continua a dire di non approvare il Pef facendo così aumentare la Tari. Oggi ci viene chiesto di aumentare o non aumentare le tasse, tertium non datur. Come facciamo ad introdurre le somme del biostabilizzatore se non sappiamo se sono o no dovute?”, ha chiesto all’aula con grande efficacia. Ha proposto di mettere all’ordine del giorno nei prossimi consigli la mozione delle minoranze per definire una volta per tutte le questioni sul biostabilizzatore. “C’è stata una strumentazione politica, una confusione. Il mio invito è a discutere la mozione in altre sedute”.
A latere il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Consalvo Di Pasqua, in una nota stampa ha replicato alle dichiarazioni del segretario cittadino del Partito Democratico, Davide Emanuele.
“Emanuele accusa il sindaco Franco Landella di essere il responsabile della decisione di scaricare i rifiuti a Taranto, determinando così un aumento della Tari. Il segretario del PD è evidentemente un po’ confuso, perché questa legittima indignazione dovrebbe rivolgerla al suo collega di partito e presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, titolare di una politica relativa all’impiantistica ed al ciclo dei rifiuti che definire deludente sarebbe un eufemismo. Se la città di Foggia è costretta a conferire i suoi rifiuti a Taranto è perché il Governo regionale non ha idee né strategie per la chiusura del ciclo dei rifiuti, costringendo i cittadini di una miriade di Comuni a pagare di tasca propria questo fallimento politico. Per tacere della condizione della discarica, che la superficialità amministrativa e gli errori del Partito Democratico hanno portato alla condizione che tutti conosciamo; una condizione per il cui superamento l’Amministrazione comunale in carica ha lavorato intensamente e con impegno.
Davide Emanuele deve aver dimenticato il fallimento dell’azienda Amica SpA ed i cumuli di rifiuti che invadevano le strade di Foggia, facendo vergognare ed indignare la nostra comunità. Quelle vicende, che coincidono con la pagina più buia mai vissuta dalla nostra città, sono state provocate proprio dal partito di cui Emanuele è segretario cittadino. Una conferma di quanto strumentale e falsa sia la litania di cui si è reso protagonista. Piuttosto che evocare Schettino, Davide Emanuele farebbe bene a chiedere ai suoi compagni di partito, che hanno sgovernato Foggia per dieci lunghi anni, collezionando lo sfascio dei conti comunali ed il fallimento di Amica SpA, delucidazioni più approfondite”.
In aula nel momento in cui scriviamo interviene ancora Rosario Cusmai alle 19. In un consiglio, che come in Memento, si reitera da 4 sedute, senza una soluzione o un arretramento da entrambe le parti in gioco.
“Non credo che ci sia malafede da parte di Amiu o del CdA sul biostabilizzatore, credo che questa amministrazione possa non aver considerato importante sedersi al tavolo e approvare un contratto di servizio”, ha detto Cusmai.
Come finirà? La paura del dissesto ha immobilizzato l’organo deliberativo della città, che già ieri nella Processione ha “subito” l’assenza non solo del sindaco, ma pure del suo Arcivescovo.