È in corso una importante riunione di maggioranza al Comune di Foggia sul “Contenzioso 167” questa mattina, a cui però non partecipano i 6 eletti ormai fuori dalla coalizione del sindaco Franco Landella, compresi i tre leghisti. “Cosa andiamo a fare a questo incontro? Non ci è arrivato neppure un messaggio, una ricerca di dialogo, abbiamo avuto la comunicazione tramite pec su un argomento di vitale rilevanza per la città, senza conoscere quasi nulla delle vicende in oggetto”, dice senza mezzi termini a l’Immediato il capogruppo della Lega Alfonso Fiore.
La riunione, fortemente voluta dal leader della destra politica Bruno Longo, appare ostica anche per le forze politiche rimaste accanto al primo cittadino. “Come possiamo approvare atti così cruciali senza nessuna maggioranza politica in aula? Non si può certo proseguire a colpi di seconda convocazione, sperando nell’assenza delle opposizioni”, questo un po’ il sentimento di quegli eletti più dialoganti.
Sul tavolo la possibile transazione con Saverio Normanno della Madaga srl per l’annosa questione delle volumetrie disperse. L’imprenditore, come si ricorderà, ha vinto il suo ricorso in Consiglio di Stato per la questione della sua villetta bifamiliare localizzata nei pressi di Corso del Mezzogiorno, che era stata affogata dalla costruzione di due manufatti del Consorzio Coop Casa di La Salvia. Aveva chiesto un risarcimento danni pari ad 11 milioni, il Comune ne aveva offerti 4, si potrebbe chiudere forse a 3 milioni. I due palazzi con annessi cantieri, che occultano la bella villetta, facevano parte della politica attuata dall’Ufficio di Piano per la 167 che nel 2009 attivò un procedimento amministrativo di recupero delle “volumetrie disperse” per razionalizzare i volumi finalizzati ai servizi, prevedendo un doppio passaggio in Consiglio Comunale (adozione e approvazione). In quel contesto risultarono in una seconda fase assegnatarie di nuovi suoli e lotti ben 7 Cooperative. Alle prime sei furono assegnati due sublotti e mezzo cadauno e alla settima un sublotto e mezzo. 16 invece i soggetti privati, quasi tutti gli edili di Foggia, a cui furono conferiti un sublotto cadauno. In particolare, le cooperative furono: L’aurora, Padre Pio, Margherita; Il Poggio, Venere, Alba Serena e La casa degli amici. Mentre i privati Zanasi & Moschella s.r.l, Spezzati Salvatore; Edilizia primavera S.r.l.; Kappa Costruzioni s.r.l.; Florio costruzioni s.r.l.; Pataccini s.r.l.; Raspatelli Giovanni s.a.s.; Iron Costruzioni s.a.s.; Edil Sbr; Impresud srl.; Edil Emme Costruzioni S.r.l.; Saicom S.r.l.; Russo Armando e Figli s.a.s.; Mongelli Antonio; Habitat Immobiliare S.r.l. e Lops Arch. Paolo.
Molte di queste volumetrie sono diventate edifici, dagli appartamenti tutti venduti. Dal Rione Biccari fino alle zone nei pressi dello stadio. Mentre mancano all’appello i 32 alloggi che Coop Casa avrebbe dovuto consegnare al Comune, con una emergenza abitativa in città rimasta immutata, pur in presenza della 167 più grande d’Italia.
Quali sono oggi quindi le proposte della maggioranza? Le spiega nel dettaglio Bruno Longo alla nostra testata web. “Anzitutto diamo la possibilità a Normanno di ripescare un vecchio progetto Pirp in Via San Severo. Poiché il Comune non ha soldi possiamo solo contrattare con lui delle compensazioni sugli oneri urbanistici. Il Tar ci impone di abbattere il rustico di Coop Casa, ma questo comporterebbe avviare un nuovo contenzioso, La Salvia chiederebbe i danni e vorrebbe essere risarcito. Ecco perché potremmo evitare l’abbattimento, trovando un accordo tra le parti e potremmo assegnare dei nuovi suoli per la realizzazione dei 32 alloggi. I terreni comunali ex novo ci sono e sono localizzati al Rione Biccari. Le due proposte di delibera consiliare sono pronte da un anno”.
A buttare acqua sulla “patata bollente” dell’amministrazione sono i politici, ma l’Ufficio di Piano con l’Avvocatura di Mimmo Dragonetti in testa sembrano essere contrari ai nuovi atti amministrativi possibili. L’Ufficio pur responsabile delle assegnazioni dei suoli delle volumetrie disperse, sta bloccando l’iter, come se preferisse il pagamento della transazione con Madaga e l’abbattimento del rustico, come hanno disposto i giudici. Del resto l’avvocato Puzio non si è presentato a difendere le ragioni dell’Ente dinanzi al Tar e il Consiglio di Stato in sentenza ha rilevato che il “Comune non ha eccepito nulla, confermando la sentenza del Tar”.