La dottoressa Federica Bianchi, come ha indicato la direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza Donatella Curtotti, è una giurista. A lei è andato il Premio Lucia Navazio, promosso dalla Fondazione Buon Samaritano, ricevuto nell’ambito del ciclo di incontri dell’Unifg in vista della Giornata della memoria delle vittime di mafia del prossimo 21 marzo che sarà celebrata a Foggia.
“La nostra generazione ha lasciato una eredità pesante”, ha detto il presidente della FBS Pippo Cavaliere, richiamandosi a Paolo Borsellino, che invitava ad “una rivoluzione culturale che deve coinvolgere essenzialmente i giovani per respirare l’aria della libertà”.
“Ci impegniamo a promuovere un nuovo premio di laurea. Dal 9 agosto qualcosa sta cambiando nella provincia di Foggia, abbiamo la netta sensazione che l’attenzione dello Stato stia dando segnali palpabili”, ha ricordato.
Perché una tesi sull’usura? Federica Bianchi che è una volontaria di Libera si è detta molto emozionata. “Sento l’importanza di ricevere questo premio perché la premiazione ricorre nei giorni della preparazione della manifestazione del 21 marzo che sento mia. Ho scelto di trattare l’usura perché si tratta di un fenomeno complesso, in costante evoluzione che si allarga alla branca economica. Mi sono occupata della riforma 108 e mi sono soffermata sulla disciplina civilistica. Ha creato un acceso dibattito l’usura sopravvenuta dopo la recente sentenza della Sezioni Unite del 2017”, ha spiegato la giovane laureata in legge.
Il tasso usuraio diramato ogni tre mesi stride con i mutui bancari, ci sono mutui erogati anni fa che presentano oggi tassi di interesse di fatto usurari. La Banca d’Italia sta vagliando tantissimi casi caldi, che aspettano risposte.
Di questo e molto altro parla la tesi della dottoressa Federica Bianchi, dal titolo “Profili civilistici dell’usura” (con cui si è laureata in Giurisprudenza durante l’anno accademico 2015/16, relatore prof. Andrea Tucci ordinario di Diritto dell’Economia al Dipartimento di Giurisprudenza). Tra i valutatori della tesi per il premio da 1500 euro, due volontari della Fondazione, gli avvocati Maria Laura Trisciuoglio e Nicola Cintoli.