Più di un mal di pancia nell’ampio mondo pentastellato. Sono molti gli attivisti e i simpatizzanti che si sentono esclusi dal clima euforico che accompagna gli ultimi giorni della campagna elettorale. Il Meetup FoVea, come fa sapere in una nota, non ci sta alle notizie sulla candidatura di Patty L’Abbate al Collegio uninominale per il Senato Puglia 4 per il Movimento 5 Stelle. “Apprendiamo dagli organi di stampa che la sua precedente candidatura è stata debitamente comunicata al MoVimento e riguarda una lista civica, in particolare la lista”Insieme per Castellana”, che apparteneva ad una coalizione civica.La precisazione si riferisce alla candidata Patty L’Abbate, che si presentò con il simbolo “IO SUD-PLI (Partito Liberale Italiano ndr)” alle elezioni comunali di Castellana Grotte (Bari). La stessa candidata Patty L’Abbate, conferma a mezzo intervista di essersi candidata nel 2012 a Castellana Grotte BA dopo aver precedentemente smentito detta notizia in altro confronto giornalistico.
Il Comitato spontaneo “Parlamentarie 2018 – Comitato per la Democrazia e Trasparenza 5 Stelle” che rappresenta oltre 500 attivisti, denuncia che le dichiarazioni attribuibili al M5S sono in palese e assoluto contrasto con quanto disposto dal “Regolamento Parlamentarie 2018” emesso dallo stesso Movimento 5 Stelle che recita all’art.6 comma i : “non dovrà aver mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello, né aver svolto un mandato elettorale o ricoperto ruoli di amministratore e/o componente di giunta o governo, con forze politiche diverse dal MoVimento 5 Stelle a far data dal 4 ottobre 2009”.
Una disposizione che, evidentemente, ammette eccezioni, scrivono gli attivisti foggiani che ossevano: “Nella fattispecie quindi il Movimento 5 Stelle con le sue dichiarazioni, intende prevaricare il proprio stesso Regolamento, disapplicando la norma regolamentare a favore di una interpretazione favorevole “ad personam”. La Dott.ssa L’Abbate non ha partecipato inoltre ad una competizione elettorale candidandosi “in una lista civica” come cerca di motivare il Movimento 5 Stelle, bensì in un proprio Partito “IO SUD – Partito Liberale Italiano” (che faceva riferimento alla Poli Bortone). Lo scrivente Comitato stigmatizza il comportamento utilitaristico del M5S che vuole piegare regole e valori a proprio piacimento anche dei propri Regolamenti, applicando gli articoli a seconda delle convenienze e fornendo alla stampa ed alla cittadinanza tutta notizie non veritiere.
Anche Luigi La Riccia, da epurato dal filtro di qualità alle Parlamentarie, guarda con disincanto alle ultime vicende del M5S, il cui ultimo caso riguarda la candidata pugliese Patty L’Abbate, della quale il piddino Fabiano Amati ha scovato una candidatura alle amministrative del 2012 in una lista civica, cosa che contravviene al regolamento pentastellato. “Stanno attuando una difesa farlocca, vogliono proteggerla, ma le regole erano chiare, si parlava di divieto di candidature in altre liste entro il 2009. Il bello della faccenda è che il popolo sta per essere ingannato”, osserva l’attivista sammarchese.
Sul caso Tasso La Riccia ha un’idea chiara e la espone a l’Immediato: “Tasso è una vittima, prima di se stesso e poi del sistema decisionale-totalitario messo in piedi dal Gruppo Dimaiano. Cacciano fuori Tasso per sciocchezze, perché diciamolo francamente, le accuse che gli vengono mosse sono stupidaggini di 10 anni fa, però fanno rimanere dentro il BlogdelleStelle portavoci impresentabili, portavoci con potentati locali alle spalle. Siamo sempre al solito discorso: quando sono amici e funzionali all’apparato ( struttura leggera ) se li tengono anche se impresentabili, quando non sono funzionali cercano di scaricarli, per fare propaganda e dire che li cacciano, dimenticando che sono loro che li hanno nominati. In tutti i casi Tasso è il meno peggio”.
Come si sente a non essere della partita ora che il M5S sembra ad un passo dalla vittoria delle elezioni politiche? Netta la risposta. “Non sono deluso, magari a noi esclusi ci fanno candidare alle Europee. Andrò a votare, voterò i partiti minori, per gente che conosco. Non voto chiaramente il Blogdellestelle, mancano i canoni minimi di democrazia interna ( stabilito dalla sentenza del Tribunale di Roma ) ed io personalmente non posso essere complice di partiti totalitari che professano di fare democrazia verso gli altri. Il popolo è pecora, tutti andranno a votare il simbolo del Movimento, credo che raggiungerà il 27% a livello nazionale al massimo il 29%. Ma ripeto io vivo benissimo, sono più sereno, ho una poltrona da 2mila euro al mese, che è il mio lavoro, da bibliotecario e archivista come Massimo Cacciari. Resto un attivista. Oggi il Movimento si è trasformato in un partito che porta con sé ormai tutte le contraddizioni dei partiti tradizionali. Presto, anche loro come per i partiti, dovranno camminare con la scorta, e scappare alle domande scomode dei giornalisti, anzi per alcuni aspetti già adesso stanno scappando”.
Sui candidati locali si mostra vago. “Sono dei nominati dall’alto e usciti dal nulla, non so cosa vanno a fare e come saranno utili alla causa. Nel 2013 pure entrarono in Parlamento persone in maniera fortunosa, ma all’epoca furono votati, erano tutti attivisti con una storia, in provincia di Foggia invece non ce ne stanno eccellenze. Su 700 candidati, di cui 350 nominati da Di Maio, abbiamo persone segnalate dai potentati o selezionate perché amiche di questo o quell’attivista più influente”.