
La guerra di carte, di diffide e di accessi agli atti negati all’Ente Fiera, dopo la proposta di aggiudicazione dell’appalto di gara del parcheggio, indicato con la dicitura “nuove infrastrutture a servizio del Quartiere fieristico di Foggia”, per un importo complessivo di oltre 13 milioni di euro, si è conclusa con un ricorso al Tar da parte ovviamente della seconda classificata, Edilalta ai danni dell’Ati Ctm del gruppo Insalata-Trisciuoglio-Di Carlo, che con l’offerta tecnica aveva sbaragliato i concorrenti, raggiungendo 69,159 punti su 75.
Due le contestazioni, che hanno portato i secondi classificati a fare il consueto ricorso al Tar. La prima concerne i CAM, ossia i Criteri Minimi Ambientali, che nella progettazione messa a bando seguono una norma, ma che ai tempi della gara, primavera 2017, erano stati già rinnovati da una nuova legislazione nazionale antisismica. La seconda obiezione invece riguarda le migliorie. All’interno dei 35 punti del pregio tecnico, ribattezzato in gergo “beauty contest”, le migliorie progettuali e la valorizzazione estetica del parcheggio valevano 12, un peso non enorme, ma importante perché si spiega “è interesse dell’Ente appaltante acquisire eventuali miglioramenti delle caratteristiche strutturali dell’opera”.
Edilalta però aveva superato i vincitori in diversi parziali. Meno che nelle migliorie aggiuntive, le rotatorie appunto. Rotatorie, che però al momento dell’appalto erano sprovviste delle autorizzazioni del Comune di Foggia, perché non presenti nell’allora Pums, pertanto non avrebbero dovuto determinare alcun punteggio positivo.
Ebbene nei giorni scorsi il Tar ha bocciato la richiesta di sospensiva, cosa che fa presagire anche una bocciatura dell’intero ricorso nelle prossime settimane. Si discuterà nel merito a metà marzo. Intanto l’Ente potrebbe anche decidere di andare avanti con il contratto, senza attendere l’esito del ricorso. Si dice tranquillo l’imprenditore Marco Insalata alla nostra testata web. Nella loro offerta hanno anche indicato la possibile quota di subappalto, così come recita il nuovo codice degli appalti. Parrebbe esservi stata anche una pax tra gli edili. L’impresa chiamata ai subappalti infatti dovrebbe essere l’Ati Da.De. di Salvatore Disulluso in coppia Satel dei Sannella ed Eurosistemi, che tanto si era “agitato” nei giorni della gara.