Scuole dell’infanzia Foggia, requisiti “aggiustati” per le posizioni organizzative. È bagarre

C’è una piccola bagarre al Comune di Foggia nella tecnostruttura tra funzionari e addetti e i loro rispettivi riferimenti politici per la distribuzione delle “posizioni organizzative”, che valgono circa 12mila euro in più all’anno sullo stipendio e delle “alte professionalità”, del valore tra i 15mila e i 20mila euro in più. Il caso più eclatante e le irregolarità sono scoppiate nel servizio Pubblica Istruzione e Scuola per l’Infanzia. Nel maggio scorso, nell’ambito delle Risorse Umane, è stato approvato l’avviso pubblico per le selezioni e le procedure comparative finalizzate al conferimento di 40 incarichi di lavoro di posizione organizzativa e di 2 incarichi di alta professionalità. La Commissione esaminatrice ha esaminato complessivamente ben 271 domande presentate dai candidati all’interno delle Aree/Servizi/Uffici/strutture comunali, con una ricognizione della comparazione delle domande e dei curricula. Per il servizio Scuole dell’Infanzia la Posizione organizzativa fu conferita alla dottoressa Maria Ripalta Iungo dal primo agosto 2017, collocatasi al secondo posto dopo Maria Filomena Arena, la pedagogista e insegnante pluripremiata dal Presidente della Repubblica.

La Iungo, però, alla fine dell’anno è andata in pensione, pertanto il Comune ha pensato bene di sostituirla facendo scorrere la graduatoria assegnando l’incarico Direzione Scuole dell’Infanzia Comunali Coordinamento Didattico alla terza classificata, la dottoressa Rita De Leo (sorella dell’ex dirigente in pensione Dante De Leo) e funzionaria di Cat. D3/D6 dell’Ente, per la durata di mesi 19, a far data dall’1 gennaio 2018. Peccato però che Rita De Leo non sia una pedagogista, ma una semplice assistente sociale, che per anni si è occupata nelle scuole di accompagnare i bambini diversamente abili.

Bruno Longo

Può una assistente sociale dirigere le scuole primarie? Ha i requisiti adatti secondo la legge? Era davvero legittimo promuoverla per quell’incarico? È questo il rovello amministrativo, per il quale la ex dirigente, pure lei in pensione, ha accomodato gli atti nei mesi scorsi, prima del pensionamento. A sollevare la questione con una interpellanza, nella quale non si citano le dirette interessate, è il leader della destra sovranista Bruno Longo. “Il comune di Foggia gestisce ben 10 scuole materne dislocate su tutto il territorio comunale, con una utenza di circa 900 bambine e bambine in età prescolare – scrive nel suo atto indirizzato ai dirigenti del servizio, a Mansella, al sindaco, assessore competente e presidente del Consiglio – il servizio di gestione e conduzione delle scuole materne richiede specifiche competenze e specifiche professionalità non solo in titoli, ma anche e soprattutto in relazione ad una comprovata esperienza sul campo,poiché si parla della educazione e della salute di soggetti in  età evolutiva,bisognevoli quindi di essere guidati ed accuditi da personale altamente specializzato nel settore educativo e didattico”. “La conduzione delle scuole materne comunali richiede conoscenza gestionale specifica anche in relazione al fatto che il servizio è coperto solo in minima parte dalle quote versate dall’utenza,mentre la gran parte degli oneri finanziari sono posti a carico del bilancio dell’Ente: copertura finanziaria, che, insieme alle altre, è stata osservata dalla Corte dei conti regionale, essendo il comune di Foggia in regime di pre-dissesto finanziario (art 243-bis Tuel)”, continua.
Longo cita
anche gli atti amministrativi, dalla deliberazione di Giunta alla determinazione dirigenziale di Gloria Fazia, nella quale si fissavano i “requisiti indispensabili per l’acquisizione della posizione organizzativa di funzionario direttore didattico” richiesti ossia: la figura di pedagogista, con laurea quindi in pedagogia. Ed elenca la successiva determinazione dirigenziale n. 454 del 22 maggio 2017, sempre a firma della dirigente Gloria Fazia, che “in maniera sconcertante annullava completamente ogni requisito di competenza per l’assunzione della posizione organizzativa di funzionario direttore didattico, cancellando totalmente e con grave colpa il requisito indispensabile della laurea e della figura di pedagogista,aprendo così le porte,per la gestione delle scuole materne comunali a criteri e gestioni di incompetenza e di scarsa professionalità”. 

In quella determinazione Fazia introduce un “aspecifico e generico inventato coordinamento didattico”, che oggi è andato a De Leo, nonostante due pedagogiste siano oggi relegate nell’ufficio denominato Città dell’Infanzia. A gestire le scuole insomma è una assistente sociale, che ha cominciato ad avere i primi screzi con Arena.

Le due direttrici infatti non seguono la stessa linea, Arena dà delle disposizioni e De Leo le smantella. Tale è l’acredine tra le due, già in poche settimane di lavoro a stretto contatto, che Arena avrebbe chiesto il trasferimento per “incompatibilità ambientali”.

“Ad oggi, quindi, dieci scuole materne con una utenza di 900 tra bambine e bambini, risultano assurdamente affidate ad un unico soggetto senza competenza specifica, senza esperienza sul campo e senza laurea in pedagogia, ma, sembra con il solo diploma di assistente sociale,  diploma nobile ed utile alla società intera, ma che nulla ha a che vedere con la didattica , la pedagogia e l’educazione dei piccolissimi cittadini e cittadine di Foggia, che meriterebbero invece più attenzione- conclude Longo-   assurdamente,  a causa di  pasticci burocratici, incompetenza professionale, inerzia nei controlli degli atti amministrativi, superficialità della commissione giudicatrice e comportamenti illegittimi, Il comune di Foggia disperde l’unica competenza specifica nel settore pedagogico e didattico ad altro ufficio ed ad altro servizio, ha in ruolo due pedagogiste destinate ad infimi, improduttivi ed inconcludenti uffici creati fantasiosamente dalla d.ssa Fazia, affida, con  tortuosi e sospetti atteggiamenti della burocrazia comunale  ad una assistente sociale, la direzione didattica di dieci scuole materne con circa 900 bambine e bambini”.