Mentre la probabile capolista alla Camera di Forza Italia nel collegio plurinominale di Foggia prescelta da Silvio Berlusconi, l’europarlamentare Barbara Matera ha inaugurato la sede azzurra di Monte Sant’Angelo, sui social e a mezzo stampa i partiti e le gambe alleate del centrodestra si rintuzzano per tentare di disegnare uno scenario condiviso e “strappare” qualche spazio maggioritario ancora incerto.
Corsa ai collegi
Il coordinatore del movimento di Gaetano Quagliariello, l’imprenditore del marmo Paolo Dell’Erba crede che in provincia di Foggia nella distribuzione dei collegi “non si possa non tener conto dei risultati delle ultime elezioni regionali”. Il politico apricenese elenca i numeri con tanto di attribuzioni nominalistiche nel sistema elettorale regionale caratterizzato dalle preferenze: “Forza Italia 31681 voti di lista (Gatta), Area popolare 21204 voti di lista (De Leonardis) più lista Fitto 10466 voti di lista (con Tarquinio senatore uscente) pari a 31. 670 voti senza considerare i 19803 voti della lista Cera (onorevole uscente), che alle prossime politiche sono uniti nel quarto polo Noi con l’Italia-UDC. Noi con Salvini 7578 voti di lista mentre Fratelli d’Italia 3937 voti di lista”. Cosa vuol significare il conto di Dell’Erba? Almeno una cosa: la quarta gamba così come pesata dal referente di Idea vale almeno due collegi. Quello uninominale senatoriale e quello camerale Foggia-Gargano, dove ormai il nome di Angela Cera appare in lizza solo come capolista di Noi con l’Italia. O per lo meno vale la capolistatura a De Leonardis. Qualche giorno fa Dell’Erba non aveva fatto mistero della sua preferenza per Giannicola De Leonardis, la cui elezione al Parlamento gli aprirebbe un posto in Via Capruzzi in Regione.
No a Michaela
No comment da parte del sindaco Franco Landella alle parole del coordinatore dei Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, che ha individuato in Luigi Miranda il loro perfetto candidato. Alcuni passaggi della nota dell’avvocato meloniano sono apparsi piuttosto duri, nello squalificare i risultati e i numeri ottenuti da una politica come Michaela Di Donna. “Con quelle affermazioni offensive, i Fratelli d’Italia, un partito dall’1%, si qualificano da sé”, ha detto il primo cittadino in aula a l’Immediato.
Appoggiare Miranda appare oggi un abile contraltare per insediare il potere del sindaco. Se Di Donna fosse eletta e vincesse lo scontro all’uninominale, si rafforzerebbe anche il cognato Landella a Palazzo di Città. Un suo secondo mandato sarebbe scontato. Ecco perché per gli ex An, e tra i sostenitori di Miranda c’è anche Bruno Longo, è strategico oggi avere una posizione alternativa a quella del primo cittadino. Per contare di più ed essere riconoscibili.
“Credo sia chiaro che nella possibile spartizione su base regionale stando agli input nazionali FI punterà nella città capoluogo dove governa un suo sindaco. Ma sia altrettanto chiaro che FI non potrà calarci la Di Donna. Quindi, resta Miranda. Noi per la nostra ci siamo espressi sul nome di Giuseppe Mainiero. Logicamente la condivisione dei nomi vale anche per gli altri 2 collegi, dove in uno dovremo confrontarci necessariamente con la gente della BAT. FDI, ad oggi, è l’unico partito che ha fatto i nomi dei suoi dirigenti e che saranno a disposizione nei diversi collegi, senza aver generato guerre intestine”, spiega alla nostra testata web il dirigente, Ivan Russo.