La campagna elettorale in Capitanata, una landa priva di lavoro, potrebbe giocarsi sull’ennesima promessa di un posto fisso. La possibilità, stilata dalla Legge di Stabilità 2017, viene ventilata sia in Provincia sia al Comune di Foggia, dove non mancano i potenziali candidati alle elezioni politiche del 4 marzo.
La Provincia
Per le Province, a cui il Governo consegna i 428 milioni di euro promessi per l’anno 2018, di cui 317 milioni di euro a favore delle province e 111 milioni di euro a favore delle città metropolitane, la legge indica che “possono avvalersi di personale con rapporto di lavoro flessibile nel limite del 25 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009”. Un anno in cui gli enti locali di secondo livello navigavano nell’oro. Il presidente Francesco Miglio con un suo decreto di fine anno ha già emanato la nuova pianta organica che sarà approvata dal Consiglio provinciale entro febbraio. Le nuove assunzioni potrebbero essere 27 a Palazzo Dogana, inclusa quella del segretario generale, per il quale c’è un avviso pubblico. Il dottor Filippo Re è in pensione da dicembre.
Il Comune di Foggia
Per i Comuni, invece, la norma prevede delle accomodature anche per quelle amministrazioni impegnate a ristrutturare il loro debito. L’ente amministrato da Franco Landella ha l’occasione di rimodulare il piano di rientro per dotarsi di nuovo personale, approvando entro il 31 luglio 2018 una delibera di Consiglio comunale ad hoc. “Gli enti locali che intendono avvalersi di tale facoltà trasmettono la deliberazione consiliare contenente la relativa richiesta alla competente sezione regionale della Corte dei conti e al Ministero dell’interno nel termine di quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”, si evidenzia all’articolo 249 della Legge di Stabilità.
“I comuni che non hanno deliberato il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi previsto dall’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, nonché quelli per i quali le competenti sezioni regionali della Corte dei conti o i servizi ispettivi del Ministero dell’economia e delle finanze hanno accertato la presenza di residui risalenti agli esercizi antecedenti il 2015 non correttamente accertati entro il 1° gennaio 2015, provvedono, contestualmente all’approvazione del rendiconto 2017, al riaccertamento straordinario dei residui al 31 dicembre 2017 provenienti dalla gestione 2014 e precedenti, secondo le modalità definite con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze da emanare entro il 28 febbraio 2018”. Tanto recita la legge.
La polemica
Ebbene, ieri c’è stato un primo scontro tra i capigruppo foggiani. La materia sarà, infatti, oggetto del prossimo consiglio comunale, convocato per lunedì e per martedì in seconda convocazione. L’approvazione arriverà solo in seconda convocazione perché sia Lega sia gli altri dissidenti non sembrano orientati a definire le nuove regole.
Il 28 dicembre del 2017 la Giunta Landella ha già approvato un atto per il piano triennale del fabbisogno del personale e dotazione organica triennio 2018/2020, dal quale emerge che il Comune è in forte carenza di organico con conseguenti ripercussioni negative su tutta l’attività gestionale. Al 31 dicembre 2017, i posti ricoperti in dotazione organica erano 779 (di cui 159 ricoperti con rapporti di lavoro part-time di cui 8 a domanda). Il Comune di Foggia ha l’esigenza, secondo la Giunta Landella, di diverse e nuove professionalità legate all’ottimizzazione dei processi, in ragione della forte diminuzione del personale legata alle varie normative taglia-spese del turn-over e “salva enti”, al conseguente aumento dell’età media dei dipendenti, ai licenziamenti disciplinare.
A tal proposito Landella e i suoi assessori, coadiuvati da una relazione del dirigente ai Servizi Finanziari Carlo Dicesare hanno segnalato che “in questi anni di procedura controllata e di contenimento, la riduzione della spesa in generale del personale, dai referti della Corte dei Conti come dal monitoraggio del II semestre 2015, risulta confermata/rispettata andando oltre le previsioni”. Nel 2020, infatti, si suppone che l’intera previsione scritta nel Piano di 10.465.000 euro sarà completamente soddisfatta. Dal 2011 al 2017 la spesa per il personale è passata dall’essere il 29% della spesa corrente al 24%.
38 unità sono cessate nel 2017, per mobilità e altre motivazioni, portando il Comune ad un risparmio di ben 1,4 milioni di euro. Ecco perché è necessario secondo il leader della destra politica Bruno Longo approfittare anche dell’occasione sancita dalla legge nazionale.
“Si sta facendo un calcolo matematico col dottor Dicesare, la nostra manifestazione d’interesse al Ministero sarà approvata il 15 gennaio. Quello che uscirà tra i debiti già pagati e la possibile dilazione sarà il coefficiente sul quale possiamo costruire l’apertura della finestra per le nuove assunzioni”.
Il fabbisogno
Il nuovo personale, che potrebbe essere consentito dal Ministero e dalla Corte dei Conti va ad aggiungersi a quello già specificato nel piano di fabbisogno dove si enunciano la trasformazione da part time a full-time di 54 contratti profili professionali tra istruttori di vigilanza ed istruttori amministrativi interessati da contenzioso in corso; l’assunzione a tempo indeterminato di 5 istruttori amministrativi idonei a seguito sentenza e reintegrazione di alcuni dipendenti licenziati come i furbetti del cartellino per effetto di sentenze del giudice del lavoro e il ricorso ad alcune assunzioni a tempo determinato.
Sono 30 le assunzioni a tempo indeterminato previste nel 2018 nella finestra tra il luglio e dicembre, 9 a tempo determinato. 15 istruttori di polizia locale da part-time a full-time e 5 contratti a tempo determinato da rinnovare nel 2019, tra cui i 3 addetti stampa del sindaco per il fine mandato e 2 unità di alta specializzazione art.110 TUEL. 14 unità C/C2 nel 2020 a tempo indeterminato e 3 rinnovi a tempo determinato sempre per gli addetti stampa nel 2020. Per la nuova possibilità il Comune potrà attingere alla mobilità di altri enti e ad alcune graduatorie.
“È tutto in fieri – continua Longo – di questa novella non ne sapeva nessuno. Ci stava passando sotto il naso. Entro marzo, andremo ad approvare il piano del fabbisogno, calcolato sul turn over.”. il punto vero sarà capire se gli altri 5 anni che restano al Piano di rientro saranno calcolati sull’avvio, il 2013, o sull’inizio della legge, il 2018. “Noi all’inizio del Piano avevamo 1100 dipendenti alla fine ne avremo 650, avremo cioè gli uffici vuoti. Siamo in affanno, soprattutto a livello apicale. Presto all’ufficio legale se ne andranno tutti in pensione”. Longo però smentisce le cattiverie sulla campagna elettorale. “Ognuno si può vendere i concorsi comunali, anche il centrosinistra, ma non esiste di farlo adesso, tutto ciò attiene ad un fatto amministrativo”, asserisce. Eppure qualcuno nella stessa maggioranza Landella storce il naso. “Non faccio campagna elettorale illudendo i cittadini”, è il commento di molti.
Il consigliere comunale e provinciale Pasquale Cataneo che si sta battendo per le assunzioni delle categorie protette in Sanità, è scettico. “Dovremmo allungare il debito, rivedendo il piano pluriennale, è vero che ci sono dei risparmi, ma occorre destinare un capitolo di spesa da individuare per queste potenziali nuove assunzioni. Perché non destinare la stessa somma alle strade? O ad altro. Non si può decidere senza una riflessione, è una scelta politica da motivare. A chi è utile assumere del personale? Questo ragionamento può essere fatto, ma non 3 mesi prima delle elezioni”, osserva a l’Immediato.