Il gip del tribunale di Foggia ha accolto la richiesta dell’avvocato. Concessi i domiciliari a Massimo Curci, il commercialista di Carapelle, ex socio del Foggia Calcio e vicepresidente onorario del club, arrestato perché avrebbe aiutato illecitamente società indebitate con l’Erario. Il legale insisterà, attraverso ricorso al Tribunale della Libertà, per ottenere la totale liberazione del suo assistito.
Secondo l’accusa, Curci assieme ad Antonio Saracino, Giuseppe D’Alessandro, Antonino Catania e Luigi Sorrenti, tutti personaggi finiti in manette già a luglio, operava sull’asse Lombardia-Puglia “offrendo un peculiare servizio” consistente nell’estinguere attraverso un complesso meccanismo di interventi sul modello F24 gli oneri fiscali e contributivi che gravitano su imprese indebitate con l’Erario, facendo risultare indebite compensazioni con crediti inesistenti, in modo da azzerare o ridurre i debiti.
Ben 790.517 euro, la somma che per i giudici Curci avrebbe girato nel mondo del pallone: 228mila euro nel Foggia Calcio srl, 328.750 euro nella “Esseci srl” controllante totalitaria del Foggia Calcio e 233.767 euro sempre nel club rossonero attraverso la corresponsione di stipendi in nero ad allenatore e giocatori. Così facendo, “ostacolò l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro”.
Inoltre Curci è indagato a piede libero per bancarotta fraudolenta patrimoniale. Avrebbe distratto dalle casse sociali della coop Fedel la somma di 334mila euro pari al compenso corrisposto in contanti a Curci stesso per falsificare numerosi modelli F24. Si parla di ben 22 modelli modificati per conto di quattro società per circa un milione e 350mila euro.