
di ANTONELLA SOCCIO
L’Orbitale di Foggia, dopo i tre anni passati tra ricorsi, richieste di pareri all’Anac e schermaglie della giustizia amministrativa, ha superato lo scoglio dei due passaggi in Consiglio comunale con l’approvazione della variante allo strumento urbanistico. Eppure ieri in aula a Palazzo di Città, dentro le pieghe delle osservazioni e dei dinieghi forniti dalla Rup, l’architetta Tina Morra, non sono mancate le occasioni per ipotizzare quali saranno i problemi futuri che la seconda tangenziale di Foggia e le ditte dell’imprenditore molisano Claudio Favellato incontreranno sul percorso. Il Comune, all’interno del finanziamento Cipe per il primo lotto, ha in cassa dai 3 ai 5 milioni, destinati per gli indennizzi degli espropri previsti per l’opera pubblica. Alcuni si preannunciano difficili da portare a casa.
I punti critici
Diversi residenti hanno rilevato ed osservato l’esistenza di evidenti criticità nel tracciato proposto sia in ordine ai terreni di proprietà interessati alle procedute espropriative sia in riferimento alla realizzazione delle diverse rotatorie del primo lotto funzionale dell’Orbitale di Foggia. Partiamo dalla rotonda numero 8, l’ultima, quella che sarà situata all’intersezione tra Viale degli Aviatori e la SS 655 per Candela. In quella sede sorge un manufatto con struttura portante in carpenteria metallica: il proprietario chiede di deviare il tracciato stradale precedente, che è tangente all’area aeroportuale e di proseguire nel suo andamento senza intaccare le proprietà agrarie attualmente non edificate e ed in corso di bonifica perché ospitante in passato una stazione di carburanti della Esso Spa.
Due progettisti invece, l’ingegner Luigi Vittozzi e l’architetto Rosario Di Trani con le loro società hanno fatto notare che la fascia di verde pubblico di rispetto di un tratto stradale dell’Orbitale, alla rotatoria numero 2 con il relativo innesto viario, si interseca e si sovrappone sia con le aree pertinenziali sia con alcuni insediamenti edilizi previsti nell’ambito della edilizia residenziale dell’Housing sociale, sottraendo superficie edificabile destinata a standard urbanistici.
La terza osservazione molto elaborata porta la firma dell’ingegner Massimo De Girolamo, il quale ha argomentato ben tre anomalie per la nuova tangenziale di Foggia. La prima riguarda l’intero tratto fra le rotatorie 1 e 2 a partire dalla intersezione con la Statale 17 Appulo Sannitica. “Il tracciato dell’orbitale si appoggia interamente su una parte di una strada locale esistente – si legge nelle sue osservazioni – Viale Giuseppe La Torre determinando commistione tra il traffico locale e quello di attraversamento dell’Orbitale. Tale commistione tenderà ad accentuarsi con il completamento dei piani dell’Housing sociale, determinando congestione, inquinamento acustico ed atmosferico per le aree limitrofe”. La seconda anomalia concerne invece il “curvone”, come viene definito tra la rotatoria 2 e 3, che potrebbe presentarsi, secondo l’ingegnere ad angolo acuto e di estrema pericolosità, stante il lungo rettifilo in uscita dalla rotatoria numero 3. La velocità del resto sull’Orbitale sarà sostenuta. Ed il curvone appare sulla carta non poco rischioso. Infine il tratto fra le rotatorie 6 e 7, che si appoggia su una parte esistente di Via Castelluccio dei Sauri, che ci si augura che con l’allungamento della pista Gino Lisa necessiterà di spostare tutti i servizi su altre reti di traffico.
Infine ha scritto delle osservazioni anche Francesco Caccavo con la Soave srl, il quale lamenta una disparità di trattamento per la sua proposta progettuale di Housing sociale numero 30 sulla proprietà che fu della In.Tur. srl, ossia gli spazi dell’Hotel President. “Dagli elaborati grafici del progetto preliminare e del progetto definitivo ai fini urbanistici, si rileva che tutte le altre 29 proposte di housing sociale sono state puntualmente individuate e volutamente escluse dal progetto dell’Orbitale, determinando non poche criticità di tracciato e funzionalità di tale importante arteria, mentre l’area in oggetto interessata dalla nostra proposta non solo non è stata affatto considerata, ma per di più, è stata oggetto di un consistente attraversamento a soggetto a variante urbanistica. Chiediamo che venga modificato il tracciato”, ha scritto Caccavo.
La discussione in aula
Ebbene, su tali questioni il centrosinistra, fatta eccezione per il capogruppo del Pd Augusto Marasco, che ben conosce la questione da ex assessore all’Urbanistica, e per l’ambientalista Vincenzo Rizzi, ha preferito lavarsi le mani. Due consiglieri eletti nel centrodestra hanno votato contro. Per motivi di opportunità politica sicuramente, ma anche perché hanno studiato le carte. Pasquale Cataneo vorrebbe vederci più chiaro sulle osservazioni sollevate dall’ingegnere su Via Castelluccio.
Mentre Giuseppe Pertosa è molto scettico. A l’Immediato ha fornito il suo parere. “Un argomento così importante avrebbe dovuto trovare la naturale compartecipazione e, magari, condivisione di tutte le forze politiche ma, soprattutto, di tutti i Consiglieri, preliminarmente attraverso una accurata discussione in seno alla Commissione competente. Commissione (e, quindi, Consiglieri) che non è stata messa in grado di discutere e deliberare perché sprovvista di parte fondamentale della documentazione inerente, considerando soprattutto che erano state presentate osservazioni da parte di soggetti privati confliggenti con il progetto, situazione che potrebbe esporre il Comune a costosi contenziosi che, oltre a incidere sulle casse comunali, bloccherebbero l’opera – spiega -. L’aggiornamento del punto sarebbe stata la scelta migliore, per cercare di dirimere queste problematiche e far votare a cuor sereno i consiglieri, soprattutto alla luce delle recenti vicende giudiziarie che hanno riguardato un funzionario del Comune condannato per danno erariale e un dirigente rinviato a giudizio. Della serie, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Non sono contro l’Orbitale, sono contro questo modo di fare politica senza rendere partecipi i Consiglieri (e quindi la Città) prendendo decisioni spesso frettolose che possono essere dannose per i Consiglieri, per il Comune e, quindi, per la Città. Quando partiranno i primi ricorsi al Tar che bloccheranno l’opera ne riparleremo. Discutendone in maniera ponderata, probabilmente avremmo potuto evitarlo. L’obiettivo non doveva essere solamente approvare una delibera, bensì vedere realizzata l’Orbitale, che è una cosa ben diversa! La fretta fa i figli ciechi… e le bugie le gambe corte”.