Data fissata per l’inaugurazione dell’apertura del secondo casello autostradale in zona Asi, 20 dicembre 2017. Ad un anno esatto dal via, ritardato dalla magistratura, del centro commerciale GrandApulia. Questa mattina sin dalle prime ore dell’alba sulle messaggerie WhatsApp gli imprenditori del territorio, oltre agli auguri dell’Immacolata, si sono scambiati la foto dell’editoriale del quotidiano regionale, in cui si ricordava il “contributo essenziale all’opera di Eliseo Zanasi”, quando era presidente di Confindustria. Ma a l’Immediato il numero uno della Fondazione Mezzogiorno Sud Orientale e attuale presidente onorario dell’associazione dell’aquila ha preferito non dichiarare nulla, per non creare sbilanciamenti tra coloro che stanno lavorando al taglio del nastro. L’ingegner Zanasi ha voluto solo rammentare il quadro generale dell’epoca.
Autostrade, secondo le indiscrezioni, vorrebbe oggi una cerimonia di basso profilo. Senza la pompa magna della visita del Ministro Graziano Delrio, a cui ambisce il sindaco di Foggia Franco Landella. Non mancano i livori da parte della SpA nei confronti degli Enti territoriali, che tanto hanno ritardato l’evento con i loro balletti nelle varie poste di bilancio.
Il traguardo raggiunto è importante, ma allora pochi, a parte l’ex Ministro ai Trasporti Antonio Di Pietro e il suo collaboratore Orazio Schiavone, confidarono nel progetto. Furono 3 i punti di svolta, per un casello che sulla carta non presentava un traffico adeguato. Il primo riguardava il rapporto con l’Alenia. La Confindustria riuscì a tenere insieme il polo logistico rappresentato dalla stazione ferroviaria Incoronata con il porto industriale di Manfredonia e la necessità di sicurezza sulle infrastrutture limitrofe. Il secondo elemento fu la presentazione del piano volumetrico della ex Sfir, che per anni ebbe l’opposizione della Confcommercio di Teo Biancofiore. Il progetto di Arvalli inglobava la GdO e i grandi marchi del tessile, ma includeva anche degli spazi vetrina per l’agroalimentare oltre ad un distretto dell’accoglienza e della convegnistica. Il terzo fattore era più immateriale: si prospettò ad Autrostrade un percorso di sviluppo futuro, che aveva nel Parco dell’Incoronata e nel turismo religioso un fulcro importante.
“Tutta la politica ci accusò di illudere il territorio, ci fu chi fece anche dei Question time sull’Anas in Parlamento”, si limita a ricordare Zanasi. Il 12 ottobre 2007, il gruppo Benetton con Autostrade SpA firmò la nuova convenzione con l’allora presidente dell’Anas Pietro Ciucci. Il “piano finanziario” allegato fissava tutte le previsioni di traffico, di costi e di guadagni fino al 2038, anno di scadenza della concessione. La convenzione stabiliva all’articolo 13 un principio: se il traffico sarà superiore al previsto la concessionaria devolverà fino al 75 per cento dei relativi introiti a un fondo a disposizione dello Stato per nuove opere autostradali.
Tra gli investimenti erano previsti 13 nuovi caselli autostradali, che l’intuizione di Di Pietro trasformò in 14 con l’inserimento a sorpresa di Foggia-Incoronata, un casello automatizzato e moderno. Cosa è cambiato da allora in zona Asi? Di certo c’è il GrandApulia, che più di ogni altro si avvantaggerà di questa apertura, potendo attrarre clientela dall’area Nord della Puglia e dal Molise. Un benefit non da poco.
Ma manca ancora all’appello la delibera di ampliamento della zona industriale, che giace nei cassetti del Comune di Foggia dai tempi di Ciliberti. Quei 200 ettari attendono una decisione. E restano ancora al palo le opere e le infrastrutturazioni immateriali. Non è un mistero il braccio di ferro tra gli stakeholders del territorio. Secondo alcuni c’è chi ancora crede nelle zone retro portuali con binari logistici, targati Lotras, laddove invece quello fu un “disegno” che serviva solo per ottenere l’ok del casello, con Autostrade. Nuove provocazioni per tutta l’area potrebbero arrivare dalle ZES, che dovranno essere molto focalizzate sì sulla logistica, ma soprattutto sulla formazione alla logistica. I territori che sapranno candidarsi a meglio formare il personale saranno quelli più capaci ad attrarre investimenti.