Banale abuso svela storia di condoni edilizi falsi, importante condanna del tribunale

All’apparenza una storia come le altre, concernente la materia dei numerosi abusi edilizi che squassano e violentano il nostro territorio. Manufatti abusivi peraltro in danno anche di tanti confinanti. In realtà una storia ben più complessa, a tratti perversa. Il teatro di tale vicenda è il più che noto Comune di Mattinata, ormai assurto alle cronache giornalistiche per le varie vicende amministrative che lo riguardano. Diversi lavori in muratura illeciti denunciati dal limitrofo confinante nell’anno 2012 e di seguito i dovuti controlli da parte della polizia.

Sennonché, spunta in tale frangente e per le opere in argomento una domanda di condono edilizio datata 2004 che ne attestava la loro realizzazione prima appunto di tale anno, ovvero nel 2003. Dunque, tutto chiaro, tutto chiarito, e soprattutto tutto sospeso. Invece no, qualcuno non ci sta ed incarica il proprio legale per accertare lo stato delle cose. Di qui la sconcertante scoperta di una richiesta di condono presentata ben 13 anni fa senza che le opere fossero mai state realizzate, anzi che si sarebbero realizzate successivamente, con l’indifferenza degli uffici competenti, i quali pensavano bene di non istruire detti procedimenti ovvero nel non costatare se in essi vi fosse, come prescritta dalla legge, la prova fotografica dell’abuso che inevitabilmente doveva essere allegata alle enunciate domande.

A questo punto parte un processo tutt’altro che semplice, tra costituzioni di parte civile e difesa con inconsuete sorprese processuali che in definitiva, il 4 dicembre scorso, ha deliberato la condanna dell’imputato. La parte civile a mezzo del proprio legale, l’avvocato Pierpaolo Fischetti (nel riquadro in alto), dopo un lungo tormento esulta, fiduciosa anche di conoscere gli esiti di altre indagini in essere su come possano gli uffici competenti detenere domande di condono con attestazioni palesemente false e addirittura spendibili in sede di Tribunale.