
di F.P.
Si chiuderà domani, 24 novembre, il lavoro della Commissione d’accesso agli atti per presunte infiltrazioni criminali nel Comune di Mattinata. La “farfalla del Gargano” rischierebbe la stessa sorte toccata nel 2015 a Monte Sant’Angelo. Non mancherebbero, infatti, gli elementi per portare allo scioglimento ma dalla Commissione filtra cautela e riservatezza. La palla passerà inizialmente al prefetto, che in ambito si è rilevato uno specialista posto che lo stesso è stato a presiedere la commissione di accesso nel Comune di Monte Sant’Angelo; inoltre dopo il suo vaglio sarà chiamato ad esprimersi il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Infine le carte finiranno sul tavolo del competente ministro che dovrebbe interessare della questione il Presidente della Repubblica, depositando la documentazione sui tavoli degli uffici quirinalizi per gli opportuni pareri. Servirà del tempo. Il responso dovrebbe giungere ad inizio 2018, non più tardi del mese di febbraio.
Intanto il sindaco di Mattinata, Michele Prencipe si starebbe attivando angosciosamente per scongiurare lo scioglimento. Pare infatti che il primo cittadino stia provando a coinvolgere politici influenti vicino al Ministero dell’Interno nonché membri laici del Csm (Consiglio superiore magistratura) a lui vicini nel tentativo di trovare una mediazione: non si spiegherebbe altrimenti il suo unico e disperato voto favorevole per l’ex presidente Pecorella sollevato dall’incarico di presidente dell’Oasi Lago Salso solo qualche giorno fa. Il sindaco dunque sarebbe a caccia di interlocuzioni e appoggi a Roma. Una sorta di chiamata alle armi di Prencipe in cerca di aiuto tra le alte sfere romane a lui contigue politicamente. Ma quello del sindaco ha tutta l’aria di essere uno scorato e tragico tentativo in extremis per evitare lo scioglimento del comune garganico.