Sangue, poche le donne a donarlo. “I pregiudizi vanno sfatati insieme alle pigrizie”

di ANTONELLA SOCCIO

Delle 27mila sacche di sangue della provincia di Foggia, solo il 25% è stato donato da donne. Ancor meno da giovani donne. È per questo che l’Ufficio della Consigliera di Parità dell’Ente di secondo livello coordinato da Antonietta Colasanto, in collaborazione con la Fidas Dauna e la Fidapa BPW Italy Distretto Sud Est sezione Foggia ha organizzato questa mattina l’evento “Donazione in rosa. Il contributo delle donne all’autosufficienza trasfusionale in Italia”, per sensibilizzare i ragazzi e in particolare le ragazze alla donazione del sangue di tutte le classi IV e V degli Istituti superiori della provincia di Foggia. La partecipazione questa mattina è stata numerosa.

Secondo i report diffusi dal Centro nazionale sangue a donare sono soprattutto persone con un’età compresa tra 30 e 55 anni e le proiezioni demografiche indicano una tendenza alla riduzione nelle prossime due decadi. Al dato, come ha specificato la consigliera Colasanto, si aggiunge la bassa percentuale di giovani con solo il 13,4% della fascia di età tra 18 e 25 anni e il 18,3% di quella tra 26 e 35 anni. Col progressivo invecchiamento della popolazione, alla fine del 2020 i donatori si ridurranno del 4,5%.

Per dare sostanza ai numeri sono intervenuti davanti ai giovani studenti e studentesse il dottor Michele Centra, Direttore SIMT Ospedali Riuniti di Foggia e la professoressa Rosita Lombardi, componente SIRC Regione Puglia. Il successo delle donazioni dipende molto dal dinamismo delle associazioni. A donare sono in tanti, ma i direttivi delle associazioni si fondano sul volontariato di poche persone. Fidas Dauna ad esempio è molto attiva a San Severo, sul Gargano, meno a Foggia città, dove si sente attualmente la mancanza di un’azione forte dell’Avis, un tempo assai più “generosa”.

“Il sangue serve in Italia e in Puglia tutto l’anno sempre di più – ha detto la prof Lombardi a l’Immediato -. Noi siamo sempre in campagna promozionale, ovviamente questa campagna è diretta ai giovani, perché rappresentano il futuro del nostro Paese, ma oggi era in particolar modo diretta alle donne e alle donne giovani in particolare. In tutta Italia e in tutta la Puglia la media della donne donatrici è di un terzo rispetto agli uomini. In questa provincia abbiamo appreso che in Capitanata le donne sono un quarto del totale dei donatori”.

Perché le donne donano meno? La risposta un po’ sconcerta. “Esistono dei pregiudizi e degli alibi. I pregiudizi nei confronti della donazione delle donne risiedono nel fatto che la donna essendo soggetta a perdite mensili si ritiene che possa essere una cattiva donatrice. Questo è sbagliatissimo, anzitutto perché le donne in età fertile possono donare solo 2 volte all’anno e non 4 volte e poi ogni volta vengono controllate e possono donare solo se le loro condizioni e le condizioni del loro sangue sono ottime. C’è da aggiungere che esistono delle forme di donazione, come la donazione di solo plasma o piastrine, che sono particolarmente indicate per le donne: non si donano globuli rossi, ma solo la parte liquida del sangue e quindi con il ciclo mensile questo non c’entra nulla. Occorre dimostrare che le donne sono delle ottime donatrici. I pregiudizi vanno sfatati insieme alle pigrizie”.

A Foggia è partita oggi una campagna con e per le ragazze. “In tutta la Puglia – ha aggiunto la referente – da 40 anni faccio iniziative con le scuole. Io credo moltissimo ai giovani, l’importante è parlare loro con onestà intellettuale, promuovere quello che ciascuno di noi fa non solo quello in cui ciascuno crede. Queste campagne hanno fatto sì che la Puglia sia un esempio per il resto d’Italia. Altre regioni hanno affidato la donazione al messaggio dei genitori e degli adulti e questo non si è rilevato vincente. Ci sono regioni come il Friuli o l’Emilia Romagna che hanno registrato sempre altissimi tassi di donazione sono oggi in difficoltà”