Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il disegno di legge riguardante la “disciplina della comunicazione dei prezzi e dei servizi delle strutture turistiche ricettive, nonché delle attività turistiche ricettive ad uso pubblico gestite in regime di concessione e della rilevazione dei dati sul movimento turistico a fini statistici”.
Si tratta di norme necessarie per poter consentire alla Regione nuove ed efficaci strategie politiche per il settore, ha spiegato l’assessora Loredana Capone.
Il disegno di legge, è il risultato di un confronto con il partenariato e recepisce il principio della liberalizzazione delle tariffe, quindi, con decorrenza primo ottobre 2018 (contestualmente alla scadenza per la presentazione telematica di tutte le procedure burocratiche), i titolari delle strutture turistiche alberghiere, extralberghiere, compresi gli agriturismi, dovranno comunicare i prezzi stagionali che si intenderanno come massimi da praticare ai clienti delle strutture.
Qualora la struttura praticasse un prezzo complessivo, questo non dovrà essere superiore alla somma dei prezzi comunicati per i singoli servizi offerti. In questo caso i prezzi, che vanno annualmente comunicati telematicamente all’Agenzia regionale per il turismo Pugliapromozione entro il primo ottobre di ogni anno, devono essere comprensivi di tutte le voci accessorie necessarie per la fruizione del servizio offerto.
Contestualmente, il disegno di legge fissa l’obbligo per i titolari delle strutture turistiche, compresi i bed & breakfast, di inoltrare all’Osservatorio regionale per il turismo, sempre per via telematica, i dati relativi al movimento turistico (arrivi, presenze, partenze, paesi di provenienza, ed altre informazioni utili a fini statistici). Anche in questo caso, analogamente al mancato rispetto delle norme relative alle comunicazioni su prezzi e servizi, sono previste sanzioni pecuniarie.
“Le imprese pugliesi che operano nel settore del turismo sono per la maggior parte di piccole e medie dimensioni e l’importanza strategica delle piccole e medie imprese per il turismo non è limitata al loro valore economico e alle loro notevoli potenzialità di creazione di posti di lavoro. Esse sono anche alla base della stabilità e della prosperità delle comunità locali, salvaguardando l’ospitalità e l’identità locale che costituiscono la peculiarità del turismo nella nostra regione. – si legge nella relazione di presentazione del testo di legge del presidente della IV Commissione, Donato Pentassuglia -. Con questo ddl – ha concluso Pentassuglia – ci si propone lo scopo di contemperare, da una parte le aspettative di tutela dell’utenza turistica e, dall’altra, le esigenze di esercizio dell’attività di impresa turistica in condizioni di economicità e concorrenzialità”.

La legge è stata appena emanata e gli operatori turistici del Gargano devono ancora metabolizzarla. Ma qualche idea sull’incisività di Pugliapromozione se la son fatta. Francesca Ietto de I Melograni di Vieste è scettica: “Posto che non ho letto la legge e che non so cosa dica e dove voglia andare a parare, resta il fatto che il mercato è libero e con questa grande apertura, purtroppo anche laddove sarebbe auspicabile un intervento per dare una cornice a certi fenomeni, si rischia che le leggi siano troppo rigide rispetto alla velocità di tutto il sistema turistico. Chi si sarebbe mai immaginato che un giorno ci sarebbe stata la possibilità di fare il tassinaro senza la licenza? Chi si sarebbe mai immaginato che un giorno avremmo accettato dei passaggi dagli sconosciuti e che ci saremmo fidati? Eppure tutto sta accadendo”. Il mercato, secondo Ietto, va molto più veloce delle norme. Dagli affittacamere improvvisati ad AirB&B. Da HomeAway ad HouseTrip.
“Tutti questi portali sono da un lato un successo e dall’altro lato uno svantaggio. Fa molta rabbia vedere che c’è gente che li utilizza a livello professionale. Sul Gargano molti traggono il loro unico sostentamento dagli scambi immobiliari, senza nessuna qualifica. Tutto è diventato un far west”.
Ma in questi anni come è stato il rapporto con Pugliapromozione? “È univoco, la premessa è che dovesse servire a dare delle indicazioni agli operatori – chiosa Ietto -. Abbiamo una maggiore presenza di francesi? Quali sono i motivi? L’agenzia dovrebbe aiutarci a rispondere a queste domande. I fenomeni non nascono per caso, non vanno subiti, ma bisogna essere proattivi. Lo strumento che la Regione ha creato avrebbe potuto essere o potrebbe ancora essere ottimo perché registra tanti dati e i dati, lo sappiamo, sono oggi le vera moneta. I grandi big di internet ci chiedono sempre di profilarci, è quella la vera ricchezza. Per cui sarebbe importante zona per zona che si potesse colloquiare con la Regione in modo da sapere quali potrebbero essere i correttivi e come si potrebbe intervenire per intercettare alcuni segmenti di clientela. Avevamo avuto un assaggio con Pugliapromozione, nella sua piena gestione anni fa. Ora gli spazi di interattività sono stati diminuiti. Già due estati fa l’agenzia arrancava. All’inizio non era solo marketing comunicativo, c’era la possibilità di interagire, c’era un disegno condiviso e si poteva remare tutti quanti insieme. Quando il disegno ognuno se lo tiene per sé, si spendono anche male i soldi. Le azioni si potrebbero annullare le une con le altre”.
Sulla legge Ietto preferisce attendere per dare giudizi definitivi. “Io sono sempre del parere che dal confronto si possa migliorare. In realtà una cosa simile già esisteva, con la denuncia dei prezzi, non mi sembra una novità. Ma se si colpisce chi opera in maniera piratesca, non è detto che sia un male”.